Taormina, fatture false in edilizia per 9 milioni, 3 arresti

I finanzieri della Compagnia di Taormina hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare nel messinese, nell’ambito dell’operazione “Case fantasma”, che ha permesso di portare alla luce un consistente giro di fatture per operazioni inesistenti nel settore della rivendita di materiali edili, per nove milioni di euro. E’ stato effettuato il sequestro di un patrimonio di oltre due milioni di euro pari al consistente danno subito dal fisco. Le misure cautelari degli arresti domiciliari sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Messina, Monica Marino, nei confronti dei fratelli Giovanni Cucuzzella, 40 anni, e Salvatore Cucuzzella di 32 anni, imprenditori di Sant’Alessio Siculo (Messina), attivi nel settore del commercio di materiali edili, ferramenta, rivestimenti per interni, arredobagno, e di Giocacchino Scattareggia, 52 anni, imprenditore della provincia di Messina specializzato nel settore della carpenteria metallica. Le Fiamme Gialle hanno sottoposto a sequestro beni immobili situati nei comuni di Messina, Santa Teresa Riva, Spadafora, Mongiuffi Melia, alcuni rapporti bancari e postali. In alcuni casi le fatture venivano “autoprodotte” dagli indagati che le intestavano a soggetti assolutamente inconsapevoli i quali, paradossalmente, avevano già cessato l’attività da diversi anni, ossia dal 2010 al 2014. Gli indagati hanno utilizzato un giro di false fatturazioni pari a nove milioni di euro al fine di evadere l’imposta sul valore aggiunto e le imposte sui redditi per un ammontare di oltre due milioni di euro.

Articoli consigliati