Sicilcassa: pene ridotte per i 5 imputati del crac del 1997

Ridotte in appello a 6 anni e 10 mesi le condanne (a 9 anni) inflitte in primo grado ai 5 imputati superstiti (due sono morti dopo la prima sentenza del 2013 e uno in data antecedente) per il crac da 2.995 miliardi di lire della Sicilcassa, avvenuto nel ’97, prima che l’istituto di credito fosse acquisito dal Banco di Sicilia, a sua volta transitato in Banca di Roma e poi in Unicredit. La sentenza – come riporta il Giornale di Sicilia – emessa dalla seconda sezione della Corte d’appello di Palermo presieduta da Daniele Marraffa (a latere Filippo Pellegrino e il relatore Salvatore Barresi), condanna gli ex amministratori Francesco Mormino, Pompeo Oliva, Marcello Gianfranco Adriano Maria Orlando; l’ex componente del collegio sindacale Gianni Lapis, gia’ condannato per la vicenda del tesori dell’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino; l’ex direttore delle sede di Catania della Sicilcassa, Antonio Mosto. I giudici non hanno modificato la decisione dei colleghi di primo grado che avevano disposto una provvisionale di 10 milioni di euro nei confronti delle parti civili: Banca d’Italia e Sicilcassa in liquidazione coatta. In primo grado la condanna a 9 anni era stata inflitta anche agli ex membri del Cda Giuseppe Viola e Giuseppe Adonia, successivamente deceduti. Morto prima della sentenza del tribunale l’altro imputato Domenico Bacchi.

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