Lettere al Direttore/ Si pensa alla prossima campagna elettorale in Sicilia. Quale futuro ?

I Politici siciliani iniziano a scaldare i motori per le prossime elezione regionali, per una presidenza ARS che sarà agguerrita come sempre visto che, l’ambizione della poltrona non viene mai sottovalutata da chi cerca di portare acqua al proprio mulino e al proprio partito , per non dire al proprio portafoglio. Tutti bravi, buoni e di ottimi propositi nel migliorare situazioni a carattere generale e contesti che portano come sempre a cercare di favorire il singolo cittadino che chiede tante cose ai politici siciliani e nazionali.

Facendo un rendiconto generale , il popolo siciliano ha molto da lamentarsi, viste le  tante situazioni e vicissitudini che hanno martellato e preoccupato le famiglie, e nonostante si possa dare la calunnia “del contesto generale” la fandonia regge fino a certi limiti. Lavoro,sanità,politica,giovani,disoccupazione, sono alcuni dei tanti aspetti a cui la gente si affligge e combatte quotidianamente,non trovando risposte a quello che di normale dovrebbe essere in un popolo normale e democratico. La politica ha tentato di ristabilire quei giusti equilibri sociali, ma per varie traversie  purtroppo ha stentato o addirittura ha fatto cilecca.

Parlando del PD e in questo caso di Davide Faraone che apre di fatto la prossima campagna elettorale, le intenzioni di ripartire per una giusta causa e dritta via, possono essere moderatamente accettabili , visto che “tutto lo staff ” viene da un insuccesso di partito nazionale e regionale. Rimettersi in gioco (anche a voce dell’attuale presidente regionale Crocetta), mettendo la propria faccia o quella di un qualsiasi altro candidato oggi può essere anche un azzardo se si vuole riprendere un progetto, e pensando sopratutto che in tanti sono sdegnati e nauseati a livello politico generale. Gli insuccessi di tutta la politica siciliana oggi è allarmante e senza nulla togliere al singolo partito, manca la fiducia generale da parte elettiva. La gente chiaramente chiede di cambiare e il cambiamento giustamente lo riavrà gradualmente, ma lo sarà personalmente all’interno della cabina elettorale, con una  stragrande maggioranza che sarà più restia anche a recarsi a votare, visto la cocente delusione di tanti anni.

Ripartire dagli errori commessi e promettere  senza poter mantenere, non basta per arginare gli ostacoli o mettere i paraocchi ai problemi attuali e reali, la gente nella disperazione può anche concedersi al voto di scambio, ma certamente non ricadrà nello stesso errore che ha fatto negli anni passati….

 

Antonio David

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