La Regione siciliana sommersa da debiti fuori bilancio e pignoramenti

Un debito fuori bilancio pari a 75,5 milioni di euro “scuote” Palazzo d’Orleans. Il governo Crocetta s’è affrettato ad approvare un disegno di legge per intervenire sulle disposizioni contabili dopo avere preso visione di una relazione, consegnata dalla Ragioneria generale, con la quale i dirigenti del Dipartimento Economia spiegano l’origine di questi debiti e forniscono il dettaglio delle voci. Una parte di questo debito, si legge nel ddl ‘disposizioni contabili’, sarebbe stato contratto fino all’esercizio finanziario chiuso a dicembre del 2015 e “regolarizzato sulla disponibilità di impegni residui e/o di residui passivi eliminati per perenzione amministrativa”.

“Pertanto – si legge nella relazione tecnica – il riconoscimento del debito fuori bilancio risulta pari a 75,5 milioni di euro”. La Ragioneria generale spiega, tuttavia, che la copertura di questo debito, è garantita dagli stanziamenti per complessivi 85,3 milioni di euro, appostati nell’assestamento di bilancio per il 2016, approvato lo scorso dicembre. Dunque si tratterebbe di una regolarizzazione di partite sospese a fronte di pagamenti effettuati dal cassiere ma ancora non contabilizzati. Il ddl è stato trasmesso agli uffici dell’Assemblea regionale e dovrebbe approdare presto in commissione Bilancio.

Ma intanto alla Regione siciliana sono stati pignorati 24,2 milioni di euro per debiti che avrebbe dovuto pagare nel 2016. Anche queste somme sono riportate nella relazione tecnica allegata al disegno di legge sui debiti fuori bilancio, approvato dalla giunta Crocetta. Più del 50% dei pignoramenti ha riguardato gli assessorati alla Formazione e all’Energia: il primo ha dovuto sborsare 8,4 milioni di euro, il secondo 7,7 mln. Sfiora i 2 mln di euro il plafond per le espropriazioni forzate eseguite all’assessorato alla Famiglia, mentre al Territorio la cifra è di 1,7 milioni. Altri 1,6 mln di pignoramenti sono stati eseguiti all’assessorato all’Agricoltura e un milione ai Beni culturali. Alle Infrastrutture le espropriazioni ammontano a 971.973 euro. Seguono la Presidenza della Regione (314.909,45 euro), la Salute (114.156,63 euro), le Autonomie locali (111.368,07 euro), l’Economia (49.422,33 euro), il Turismo (15.840,62) e le Attività produttive (12.546,05).

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