Messina, omicidio ordinato in carcere, chiesti due ergastoli

Due condanne alla pena dell’ergastolo sono state chieste dal pubblico ministero nel processo per l’omicidio di Francesco La Boccetta ucciso a Messina il 13 marzo 2005 nei pressi dello svincolo di San Filippo. Un delitto interno ai clan mafiosi cittadini come ricostruito dalle indagini della Dda con l’individuazione di mandanti ed esecutori materiali. Il processo è nei confronti di Angelo Bonasera e Giuseppe Pellegrino considerati tra i mandanti. Per entrambi il pubblico ministero Maria Pellegrino ha chiesto la condanna alla pena dell’ergastolo ai giudici della Corte d’Assise di Messina. La Boccetta, personaggio noto nel panorama della criminalità messinese, stava facendo ritorno in auto presso una casa di accoglienza dove era ai domiciliari ma con il permesso di uscita. I killer lo sorpresero al semaforo dello svincolo di San Filippo uccidendolo con diversi colpi di pistola. La possibile guerra di mafia fu evitata con le operazioni “Ricarica” e “Mattanza” condotte dalla Dda che portarono all’arresto di autori materiali e mandanti di altre tre omicidi ed alcuni ferimenti avvenuti nel 2005. Alla base dell’uccisione di La Boccetta, come hanno raccontato i collaboratori di giustizia, contrasti interni al clan per la gestione dei traffici illeciti. Secondo i collaboratori, l’omicidio fu deciso in carcere nel corso di due riunioni.

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