Ordinanza rivoluzionaria a Enna: Tribunale riconosce il diritto al docente di sostegno anche nella scuola dell’infanzia

Un provvedimento lampo, ottenuto in appena un mese che rivoluziona la giurisprudenza in materia di diritto all’assistenza scolastica per i minori affetti da disabilità. È l’ordinanza del 13 gennaio 2018 del Tribunale di Enna che accoglie il ricorso di una coppia di genitori di unbimbo frequentante la scuola dell’infanzia di un istituto comprensivo della provincia di Enna.

Nonostante il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) avesse riconosciuto al piccolo 12,5 ore di sostegno settimanali, l’istituto ne aveva assegnate solo la metà.

Ma per il giudice del Tribunale di Enna la condotta della scuola è “contrazione del diritto del disabile alla pari opportunità nella fruizione del servizio scolastico”: il P.E.I. infatti “obbliga l’amministrazione scolastica a garantire il supporto per il numero di ore programmato, senza lasciare ad essa il potere discrezionale di ridurne l’entità in ragione delle risorse disponibili, e ciò anche nella scuola dell’infanzia, pur non facente parte della scuola dell’obbligo”.

Il caso è stato seguito dallo studio legale Di Marco del Foro di Enna, che già nel 2015 aveva affrontato la vicenda sull’assegnazione insegnanti di sostegno ai disabili ex art 3 legge 104/92, ottenendo al Tar di Catania l’assegnazione dell’insegnante  con rapporto uno a uno.

“Siamo molto soddisfatti del contenuto dell’ordinanza”, dichiara Antonino Di Marco, legale della famiglia.

“Innanzitutto perché il ricorso ha portato ad una risoluzione in tempi celeri: il provvedimento dovrà essere immediatamente attuato dalla scuola e il bambino avrà da subito l’assistenza che gli spettava di diritto già dall’inizio dell’anno scolastico”.

“I ricorsi al TAR – spiega ancora l’avvocato Di Marco – hanno solitamente tempi più lunghi e si risolvono mediamente ad anno scolastico inoltrato. Con questo provvedimento, invece, viene riconosciuta la competenza in materia del Tribunale Ordinario”.

“Ma la cosa più importante è che l’ordinanza riconosce il diritto all’assistenza anche nei gradi scolastici non facenti parte della scuola dell’obbligo”.

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