GUARDIA DI FINANZA, CATANIA: CONTROLLI ANTIRICICLAGGIO AI COMPRO ORO. ACCERTATE NUMEROSE IRREGOLARITA’ ANCHE IN MATERIA DI PRIVACY.

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito delle attività in materia di antiriciclaggio, hanno sviluppato una serie di controlli nei confronti degli esercenti compro-oro, mirati alla verifica del rispetto della nuova disciplina di settore introdotta lo scorso anno con il D.Lgs. n. 92/2017 (“Disposizioni per l’esercizio dell’attività di compro oro”).
Le Fiamme Gialle etnee, nel corso di un’ispezione ad un esercizio del comune di Catania, hanno rilevato diverse violazioni alla normativa di settore, accertando non solo la mancata o incompleta redazione delle schede di registrazione delle operazioni di acquisto dei metalli preziosi ma anche pagamenti in denaro contante pari o superiori a € 500, nonché la mancata segnalazione, alle competenti Autorità, di sospette operazioni di riciclaggio. I militari hanno altresì riscontrato violazioni amministrative connesse alla normativa a tutela della privacy (nell’attività commerciale, ove era istallato un sistema di videosorveglianza, non era esposta alcuna delle informative al pubblico previste dal D.Lgs. n.196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”) nonché la non perfetta calibratura della bilancia di precisione utilizzata per pesare i beni. Al termine delle operazioni, i Finanzieri del Gruppo Catania hanno comminato al titolare sanzioni amministrative che possono superare, nel massimo, la somma di €175.000. I controlli svolti nei confronti di tali operatori rientrano nella più ampia strategia di prevenzione sull’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi derivanti dalle attività illecite, settore nel quale la Guardia di Finanza opera in via primaria quale polizia economico-finanziaria. Nell’ambito di tale priorità, la proiezione operativa del Corpo è orientata anche all’individuazione di casi di investimento e reimpiego di proventi illeciti nei cosiddetti beni “rifugio” (quali diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte e reperti archeologici) che possono garantire ai sodalizi criminali stabilità di valore nel tempo.

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