Pensione 2019-2020: scatti ed esenzioni

Dal 2019 l’età per la pensione di vecchiaia salirà a 67 anni, l’adeguamento alla speranza di vita comporterà uno scatto di cinque mesi. Scatto che si applica anche ai lavoratori precoci che si ritirano prima grazie alle nuove agevolazioni, mentre saranno esclusi gli addetti ai lavori usuranti. Nella Legge di Bilancio 2018, in seguito all’accordo con i Sindacati, è inoltre prevista l’esenzione dello scatto anche per 15 categorie di lavoratori, per i quali età pensionabile e requisito contributo per la pensione anticipata restano quelli attuali.

Età pensionabile
Dal 2019 l’età per la pensione di vecchiaia si porta a 67 anni, così come l’età per l’assegno sociale (da 65 anni e otto mesi), mentre l’anzianità contributiva per la pensione anticipata passa a 43 anni e tre mesi per gli uomini e 42 anni e tre mesi per le donne.

Gli esenti dallo scatto
L’aumento dell’età pensionabile non si applica alle seguenti 15 categorie di attività:

addetti alla concia di pelli e pellicce;
addetti ai servizi di pulizia;
addetti spostamento merci e/o facchini;
conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
conducenti treni e personale viaggiante in genere;
guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
infermieri o ostetriche che operano su turni;
maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
operai edili o manutentori di edifici;
operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
chi cura, per professione, persone non autosufficienti;
lavoratori marittimi;
settore siderurgico;
pescatori;
lavortori agricoli.
Casi particolari
Il requisito per andare in pensione anticipata precoci si alza a 41 anni e cinque mesi. Restano invece invariati i requisiti per i lavoratori usuranti, che possono ritirarsi con la quota 97,7. Niente scatti relativi alle aspettative di vita fino al 2025.

Lo scatto del requisito pensione 2019 ha un impatto anche sull’APe volontaria, che la Legge di Bilancio proroga al 2019, quando il requisito anagrafico sarà di 67 anni. Pertanto, non basteranno più 63 anni per avere diritto all’anticipo pensionistico, ma verosimilmente serviranno cinque mesi in più, così da soddisfare il requisito dei tre anni e sette dall’età pensionabile.

Come sottolinea il sito delle piccole-medie imprese pmi.it, coloro che nel 2019 avranno già ottenuto l’APe, godranno di un prolungamento del trattamento. Nel momento in cui si presenta la domanda di APe, bisogna anche scegliere se ottenere o meno il finanziamento supplementare previsto per gli scatti dell’età pensionabile. Il problema dell’aumento del requisito anagrafico si porrebbe anche per l’APe sociale, nel caso in cui venisse anch’esso prorogato al 2019.

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