Ss Milazzo, al Marco Salmeri mister Rufini esordisce contro il Rocca di Caprileone

Gli ultimi tre punti il Milazzo li ha conquistati il 25 settembre, proprio al “Marco Salmeri”. Il Rocca di Caprileone si è invece appena sbloccato e punta a cavalcare l’onda del primo momento favorevole nel proprio “anno zero”. Sono queste le premesse del prossimo derby messinese, in programma domenica 23 ottobre. E se i biancazzurri ospiti arrivano allo scontro forti di quattro turni senza sconfitte, ai mamertini spetta reagire al cambio in panchina, per partire col piede giusto sotto la guida di mister Danilo Rufini.

Il Milazzo cambia dunque pelle dopo un avvio in chiaroscuro. Un punto nelle ultime tre partite ha infatti spinto i rossoblù nella seconda metà della classifica e causato l’esonero di Giannicola Giunta. Scattato il cambio mister dopo la sconfitta di Acireale, con l’arrivo in Sicilia del tecnico calabrese Danilo Rufini, è il ritorno al successo l’obiettivo immediato di D’Arrigo e compagni. Per i milazzesi, in astinenza dalla gara interna contro il Rosolini, è così arrivato il momento di cambiare umore e classifica. La graduatoria vede per l’appunto il Milazzo a quota 8 dopo sei gare, in virtù di due vittorie, due pareggi ed altrettante sconfitte, mentre sono in equilibrio i gol fatti e subiti, sette per parte.

Ma, aldilà delle statistiche, la squadra della città del Capo cerca di stanare la bestia nera dello scorso campionato, affidandosi anche alla legge dell’ex valida pure nel senso opposto. Gli unici precedenti nella storia dei due club hanno appunto visto, lo scorso anno, il Rocca sbancare il “Salmeri” per 3-4 all’esordio, prima di aggiudicarsi la gara di ritorno finita 1-0 al “Nuovo Comunale”. Sul fronte caprileonese c’erano però Chicco D’Anna e Maximiliano Lucarelli, che incontreranno da ex, così come Antonio Cannavò, un team completamente rivoluzionato dopo il secondo posto della scorsa stagione. A chiusura della prima settimana di lavoro, mister Rufini potrà dunque contare sulla rosa al completo, senza squalificati e con l’infermeria ormai vuota.

Antonio Petrungaro

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