Fisco, consumatori e cartelle prescritte

Molte cartelle esattoriali che Riscossione Sicilia sta inviando riguardano tributi arretrati ormai andati in prescrizione e, quindi, non dovuti. Lo afferma lo sportello Tutela Credito citando il caso di un piccolo imprenditore palermitano che in un sol colpo aveva ricevuto 31 cartelle esattoriali arretrate per oltre 53 mila euro da pagare. Alcuni avvisi risalivano al 1995, i più recenti al 2006, scrive
il Giornale di Sicilia. La commissione tributaria provinciale ha annullato tributi per 35 mila euro che riguardavano ruoli andati  in prescrizione. Le altre cartelle non sono state esaminate per
difetto di giurisdizione: riguardano contributi previdenziali o violazioni al codice della strada.  «Il contribuente può scegliere di presentare ricorso al giudice ordinario o aspettare il decreto di rottamazione delle cartelle annunciato nei giorni scorsi dal governo – spiega Andrea Garibaldi Pace, presidente dello sportello Tutela Credito – che gli permetterà di abbattere le somme dovute grazie alla cancellazione degli oneri accessori accumulati nel tempo». Sono migliaia le raccomandate che Riscossione Sicilia ha inviato ai contribuenti nella speranza di recuperare parte degli arretrati accumulati in decine di anni di mancata esazione, ma molti sono soldi non dovuti perché non sono stati mai effettuati gli atti necessari a interrompere i tempi di prescrizione, continua
Garibaldi Pace. Da un approfondito studio dei legali dello Sportello, emerge che i crediti esattoriali prescritti in Sicilia ammonterebbero ad una decina di miliardi di euro circa, per mancato invio degli atti di interruzione da parte degli uffici esattoriali.

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