Circa cento opere raccontano l’arte visionaria di Antonio Ligabue in una grande mostra allestita dall’11 novembre all’8 gennaio a Roma, negli spazi del Complesso del Vittoriano. Un excursus storico e critico sull’attualità dell’opera di questo artista dalla vita tormentata, abbandonato nell’infanzia e autodidatta, eppure dotato di una straordinaria capacità di trasfigurazione, riconosciuto con il tempo e dopo un doloroso riscatto tra le figure più interessanti del ‘900. Intitolata ‘Antonio Ligabue’, l’importante rassegna è stata promossa dalla Fondazione Museo Antonio Ligabue di Gualtieri e dal comune di Gualtieri e organizzata da Arthemisia Group e Creare-organizzare-realizzare. La curatela, come nelle celebrazioni del 2015 per i 50 anni dalla scomparsa, è stata invece affidata a Sandro Parmiggiani (direttore della Fondazione stessa) e a Sergio Negri (presidente del comitato scientifico), che insieme hanno ideato un percorso espositivo in grado di ricostruire la vicenda artistica e privata del pittore, oggetto spesso di derisioni crudeli che poi hanno lasciato il passo a grandi apprezzamenti.