Il segretario regionale della FIGISC Confcommercio (federazione italiana gestori impianti stradali carburanti) Eduardo Brancato plaude all’operazione coordinata dalla Procura di Catania ed eseguita dal Comando provinciale della Guardia di Finanza che ha portato all’arresto di 12 persone coinvolte in un giro di vendita di contrabbando di gasolio.
“Il giro d’affari creato da queste persone – afferma il segretario Brancato – si aggirerebbe intorno a 20 milioni di euro, secondo quanto riferito dalla Guardia di Finanza. Dal 2014, anno in cui hanno preso il via le indagini, e fino ad oggi vuol dire che i gestori della rete ordinaria e di quella autostradale si sono visti mancare qualcosa come 20 milioni di litri di gasolio, con un mancato guadagno di circa 700 mila euro. Un danno enorme per la categoria, che va a sommarsi anche a quello causato dall’arrivo nel mercato di carburante proveniente dall’estero che, attraverso i depositi costieri, viene venduto a prezzi estremamente concorrenziali in quanto probabilmente chi lo vende abbatte l’Iva. Ci auguriamo quindi – continua Brancato – che i controlli non si fermino e anzi vengano intensificati a tutela dei gestori di carburante in regola”.
Ma la FIGISC fa un appello anche al Governo regionale affinchè faccia la sua parte a garanzia della categoria.
“Al Governo regionale – dice il segretario Brancato – chiediamo l’emissione di un provvedimento che costringa i comuni ad applicare nel territorio di propria competenza il decreto Marzano del 2001, in modo da procedere velocemente ad una significativa razionalizzazione della rete siciliana eliminando le attuali storture per portarla ad un modello di efficienza europeo”.
Ai consumatori FIGISC raccomanda di rifornirsi sempre presso impianti della rete ordinaria, nei quali la qualità dei prodotti petroliferi, oltre ad essere garantita dal marchio, è assicurata ancor più dal gestore di fiducia.