Le piccole e medie imprese che non hanno sottoscritto il documento proposto dalle associazioni favorevoli all’accorpamento della Camera di Commercio di Messina a quella di Catania, ribadiscono in questa sede, di volere l’insediamento del Consiglio camerale attraverso la procedura di nuove elezioni. La Confcommercio, come si ricorderà, negli anni scorsi è stata costretta a ricorrere alla giustizia amministrativa per ottenere l’insediamento dell’organo di governo, ma com’è noto la Regione non ha mai dato seguito a quanto statuito dal Tar e dal Cga, costringendola a presentare un esposto alle Procure di Messina, Palermo e Caltanissetta. In quel periodo, come si ricorderà, alcune associazioni che oggi chiedono giustamente una nuova governance, si rendevano complici del tentativo di scippo della Camera di Commercio di Messina, sventato grazie alle resistenze di Confcommercio. Com’è noto, ad agosto 2015, l’assessorato alle Attività produttive ha dato il via libera al nuovo bando, non dando però seguito all’insediamento del Consiglio camerale nei tempi dovuti. Tuttavia, considerato che sono trascorsi 15 mesi, e tenuto conto che la composizione delle associazioni datoriali è mutata, le piccole e medie imprese per condividere un documento unitario chiedono l’apertura di un nuovo bando con un vademecum rigoroso che fotografi la situazione attuale. Chiedono, inoltre, la condivisione del progetto che assegni alla nuova Camera di Commercio il ruolo di “cabina di regia” dello sviluppo economico della città metropolitana di Messina. Ci auguriamo, pertanto, che la Regione accolga tali istanze ristabilendo così un clima di serenità all’interno della Camera di Commercio.