La Procura di Palermo ha chiesto l’archiviazione per le posizioni di diciotto deputati regionali siciliani, indagati in uno stralcio dell’inchiesta sulle ‘spese pazze’ dell’Assemblea di Palazzo dei Normanni. In questo fascicolo di indagine erano ricompresi, fra gli altri, l’assessore regionale alla Formazione Bruno Marziano, del Pd, e gli altri parlamentari dem Filippo Panarello e Concetta Raia, il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone e il deputato Riccardo Savona, Vincenzo Vinciullo, presidente della commissione Bilancio (Ncd), Marco Lucio Forzese dei Centristi per la Sicilia, Giuseppe Picciolo (Sicilia Futura), Giovanni Di Mauro del Mpa, gli ex deputati Alessandro Arico’ (Fli), Carmelo Currenti (Sicilia democratica), Carmelo Incardona e Antonino Scilla (entrambi di Grande Sud), Salvatore Giuffrida (Udc), Mario Parlavecchio e Orazio D’Antoni (Mpa), Salvino Caputo e Giuseppe Buzzanca (entrambi del Pdl). La richiesta di archiviazione e’ la seconda, su cui il Gip deve pronunciarsi: un’altra, riguardante 45 altri deputati ed ex componenti l’Ars, era stata presentata a luglio dell’anno scorso. La linea della Procura, dopo gli interrogatori chiesti dagli indagati, e’ quella di considerare lecite le spese “lato sensu” politiche, comprendendo in questo blocco anche – oltre che i contributi per i portaborse e gli affitti di locali per le segreterie politiche – i regali fatti ad altri politici, ad amministratori locali e sindacalisti con cui si entra in contatto per ragioni istituzionali. “Abbiamo dimostrato – commentano i parlamentari del Pd – attraverso la produzione di apposita documentazione, che si trattava di spese lecite nell’ambito dell’attivita’ politica”.