Precari e Forestali, stessi problemi ma progetti diversi

In queste ultimi giorni si sta parlando giustamente di “mettere mano” alla categoria dei precari con vari piani A,B,C cercando di risolvere lo stato del precariato degli Enti Locali. Un esercito di 14 mila persone in guerra con il governo regionale e quello nazionale, che a fine mese saranno licenziati se non avranno l’ennesima proroga o stabilizzazione di merito. Le vicissitudini di questi giorni hanno portato ad uno scombussolamento politico che ha fatto saltare i piani,le speranze e i progetti che tanta gente aveva e che ad oggi, la Regione Sicilia deve prendere atto e dare risposte chiare a tante persone che certamente non possono essere mandate a casa.

Si stenta a credere pur prendendone atto che, facendo un copia-incolla lo stesso non si può dire per i lavoratori forestali che essendo in un numero maggiore hanno il sacrosanto diritto di avere lo stesso trattamento o piano A,B,C dei “colleghi” comunali. Prendendo il discorso in modo meno serio possiamo dire che i forestali pur essendo i precari dei precari (visto che è la più anziana)  sono a voce di tanti “l’anello debole” del precariato o per meglio dire  “non considerati” dalla classe politica regionale e nazionale, forse perché tutto quello che si nota e si legge sui media non ha reso amabile tale categoria, ma come in tutte le classi sociali e politiche la pecora nera si trova ovunque…… Parlando seriamente invece, possiamo affermare che questo  non toglie una pari opportunità di trattamento a circa cinquantamila persone(nucleo familiare) per essere inseriti nei piani di Baccei,Faraone,Crocetta o chi abbia il buon senso di prendere la patata bollente in mano, se di questo si tratta !

Si parla di numeri e percentuali da stabilizzare in base ai piani comunali e il resto inseriti dalla Resais con pagamenti all’80% da fondi regionali e il 20% dal comune, ecct…., Di tutto questo sui forestali nessun  numero,progetto e nessuna comunicazione, nessun sogno ma solo illusioni, bastano le sole riunioni,convocazioni,incontri e smentite, senza conclusioni. Ingiusto distinguere le due categorie, e senza invidia e remora alcuna il bisogno giornaliero e quotidiano è uguale in entrambi i sensi e in entrambe le direzioni. L’obiettivo resta comune e le difficoltà di portare avanti la necessità familiare resta intatta ad una vita precaria che non è più tollerabile in nessun paese democratico dove se di Costituzione si tratta, questa  non deve essere cambiata ma soltanto applicata !

 

Antonio David

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