La natura di Capo Milazzo in un docu-libro fotografico

Un libro è anche un viaggio, citazione ad hoc per il progetto firmato da Carmelo Isgrò, giovane biologo, biochimico e apneista milazzese che ha effettuato il periplo del Capo Milazzo – a terra e in mare – per censirne ogni luogo e caratteristica. I risultati di questa lunga ricerca, durata ben 7 anni anni, documentata da fonti fotografiche, sono finite in questa pubblicazione dal titolo “Guida alla natura di Capo Milazzo con sentieri e punti d’immersione” edito da Lombardo edizioni.

Per l’occasione, e pochi mesi prima di morire, l’autore è riuscito ad avere la prefazione di Enzo Maiorca, importantissima figura di atleta che ha “dedicato” in apertura questo lavoro. Il libro è strabordante di fotografie tutte scattate dallo stesso autore (vice-campione italiano di fotografia subacquea) negli ultimi 7 anni, anche con l’ausilio tecnologico dei Qr-Code. Un libro multidimensionale e multi-task che parte come un viaggio, riprendendo il racconto di Giuseppe Piaggia che nel 1853 effettuò il periplo del Capo: “quella mattina un marinaro ed un villano del Promontorio, pienamente conoscitori d’ogni denominazione de’luoghi, e d’ogni cosa notevole, mi accolsero in una barchetta alle x a.a., meno IX min con la mia piccola bussola e l’orologio” scriveva quella mattina del 19 gennaio.

163 anni dopo inizia il viaggio di Carmelo, partendo da Vaccarella con l’obiettivo di circumnavigare il promontorio, un tempo un’isola – da molti considerata l’ottava isola eolia – e poi unita alla terra ferma da un istmo di detriti portati dal torrente del Mela. Con dovizia di particolari sempre corredati di foto, l’autore passa in rassegna flora e fauna, geologia, archeologia, percorsi naturalistici e punti di interesse per appassionati di snorkeling e di immersione, anche con l’ausilio di illustrazioni e mappe che ci raccontano le grotte e gli scenari segreti di quella che dovrebbe divenire presto una riserva marina protetta. Entusiasmante scoprire le grotte “proibite” arricchite dagli aneddoti della storia locale, come la grotta sotto la “testa dell’impiccato”, chiamata così perché nel 1817 fu impiccato il pirata napoletano Aniello Cuomo.

Leggere questo libro è come effettuare una escursione, tra le più difficili, perché coniugare storia, paesaggi e natura non era semplice. Ma alla fine della lettura ci si arricchisce di conoscenze e immagini che motivano ancor di più cittadini e turisti a scoprire queste eterne ricchezze del territorio mamertino.

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