“Quando in Sicilia si parla del sistema dei rifiuti è facile sparare nel mucchio. Non costa nulla e – si ritiene – che i bersagli siano facilmente individuabili. I cittadini siciliani subiscono ancora oggi le inefficienze stratificate nei decenni di mal governo. È stato così e la nostra Regione paga, ancora oggi, una “incrostazione endemica” scaturita soprattutto dall’inerzia dei governi ma anche dei burocrati. È troppo ingeneroso mettere alla gogna, chiedendo addirittura le dimissioni, chi, come l’assessore Vania Contrafatto è particolarmente impegnata a modificare questo stato di cose. E ritengo che il percorso da lei intrapreso nello sbloccare ad esempio l’annosa questione delle dotazioni organiche delle Srr (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti) Palermo area metropolitana, Messina area metropolitana e Ragusa provincia, permettendo l’adozione di provvedimenti che sostanzialmente avviano il riordino del sistema di gestione dei rifiuti, sono il segnale di una inversione di rotta che – se supportata – potrà portare la Sicilia verso la normalità dopo quasi anni, anzi decenni, di emergenza”.
Così il deputato nazionale Tommaso Currò in merito alle polemiche politiche sorte dopo i recenti interventi giudiziari che hanno riguardato burocrati della Regione.
“Mescolare l’attività della magistratura sulla quale occorre riporre la massima fiducia con gli indirizzi dell’assessore Contrafatto – prosegue Currò – significa voler mantenere la confusione e non contribuire concretamente a operare quella svolta che l’esponente del governo siciliano, non senza fatica, sta cercando di portare a compimento in quest’ultimo scorcio di legislatura”. Ho imparato a distinguere tra responsabilità personale e politica e l’una non va confusa con l’altra