Cuffaro: “O nasce Partito della Regione o ad ottobre vinceranno i 5 Stelle”

Partito della Regione per frenare l’offensiva del movimento 5 Stelle. Che diversamente in Sicilia diventa il favorito per governare la Sicilia nel prossimo quinquennio. Totò Cuffaro non ha dubbi e come sua abitudine difficilmente li trattiene. «Ma – la prego, esordisce, di scrivere che non torno a fare politica. Non posso candidarmi, non faccio governi, non lancio candidature. Ho un rispetto socratico per quella giustizia che mi ha portato a stare 5 anni in galera. E quella sentenza, ahimè, m’impone di stare fuori. Ma al tempo stesso sono più libero di dire quello che ho in testa». E in testa l’ex governatore ha il «Partito della Regione» che vada dal Pd a FI attraversando l’intero centro. «È la condizione necessaria, anche se non ancora sufficiente, per non far vincere al M5S le elezioni siciliane di ottobre». Il Partito della Regione. Ovvero il progetto siciliano di Partito della Nazione. Il M5S ha il 37% nei sondaggi – lo  si può fermare solo se si tagliano le ali estreme di sinistra e destra e si converge tutti al centro. La Sicilia è già stata il luogo dove sono stati  sperimentati il primo centrosinistra e il primo centrodestra della storia. «Se Renzi vince il  congresso si può fare. Io sono e resto democristiano. Quindi sì, spero che vinca. Solo così potrà aggregare a sé tutte le forze che ci sono al centro e anche Berlusconi». Sui candidati Cuffaro pensa all’ex rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla, in passato considerato spendibile dai renziani. Ma anche Stefania Prestigiacomo o Renato Schifani. E Cuffaro? “La gente mi vuole ancora bene. Girando per le strade lo vedo nei loro occhi. E ciò mi ripaga di quello che ho passato”. E, non lo dice, senza quella sentenza, oggi sarebbe pronta a ridargli fiducia.

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