Gli Spettatori si ritrovano sul palco…gli Attori si aggirano in platea, coinvolgendo sempre più profondamente il proprio pubblico, accompagnandolo con ritmi, interpretazione, canto, nei meandri della propria mente e delle proprie emozioni.
Questi sono gli ingredienti di “Giuda – La cena”, la performance andata in scena al Teatro Vittorio Emanuele venerdì 14 aprile, prodotto in collaborazione da EAR Teatro di Messina e La Luna Obliqua, compagnia teatrale poliedrica e sapientemente diretta.
A popolare la scena 36 giovani dalle innumerevoli abilità e capacità, che, con grande sensibilità hanno portato sul palco la storia di un uomo, Giuda – Gabriele Casablanca – con tutte le debolezze e la fragilità che lo contraddistinguono, infarcendo la trama di collegamenti alla cronaca ed all’attualità, associando, inoltre, il calvario di Gesù, Gianluca Minissale, a quello dei migranti siriani e analizzando la difficile posizione di Pilato – Luciano Accordi – come detentore ed esecutore del potere legislativo “dell’oppressore”.
Gli attori – cantanti e ballerini – hanno interpretato contemporaneamente un personaggio, certamente, ma anche un “io” di riferimento, accompagnando la propria presenza sul palco con canti e danze, non solo quelli tipici, in pieno stile EsosTheatre, ma anche quelli quelli più pop, rivisitati e riarrangiati, passando da Battisti ai Carmina Burana.
Anche il dietro le quinte è un network ben congegnato e armonico, anima di uno spettacolo che raggiunge il cuore dello spettatore.
Sasà Neri è alla regia ed alla direzione drammaturgia, Margherita Frisone e Chiara Caravella sono rispettivamente aiuto regia ed assistente regia; Agnese Carruba si occupa dei canti e degli arrangiamenti musicali; Claudia Bertuccelli si occupa dell’espressione corporea; Danilo Auditore si occupa del Service audio-luci, Simone Lo Presti del suono e Giusy Ruggeri è amministratore di compagnia.
Per dirla con le loro stesse parole: “L’obiettivo è indagare l’essere umano grazie all’evocazione e alla suggestione”. Lo slogan è: ” noi siamo il tuo raconto”.
“Non si va a vedere una performance EsosTheatre, si va a viverla”.