La presenza massiccia dei giovani in iniziative come questa mi dà la forza di continuare questa battaglia, e mi ricordate che non sono sola. Sono troppi i depistaggi che caratterizzano la vicenda della morte di Attilio”. Così Angela Manca, mamma del giovane medico morto in circostanze misteriose, ha concluso l’incontro tenutosi presso il Liceo Impallomeni sulla storia del figlio raccontata da Lorenzo Baldo in un libro dal titolo “La mafia ordina: Suicidate Attilio Manca”. Ad aprire i lavori la preside della scuola, Caterina Nicosia che ha ribadito come il concetto di legalità sia un punto cardine per l’istituzione scolastica, ricordando che l’istituto ha già ospitato la famiglia Manca in occasione della giornata nazionale dedicata alla memoria delle vittime di mafia. Il presidente dell’associazione Teseo, promotrice dell’incontro, Attilio Andriolo ha ribadito che ancora oggi si rivendica “il diritto alla verità, in quanto bene collettivo e che è doveroso ricercare, per ridare dignità ad un figlio vilipeso nel fisico e nella memoria“ .Lorenzo Baldo, autore del libro, sottolinea come le incongruenze nelle indagini della procura di Viterbo, avvalorino la tesi secondo la quale Manca fu una vittima di Mafia. “A distanza di anni, abbiamo le dichiarazioni dei pentiti e non solo, che ammettono che Attilio fu ucciso e la sua memoria fu irrimediabilmente infangata. E’ giusto oggi, anche sulla spinta di una sottoscrizione on-line che ha raccolto ben 30 mila firme in una settimana, aprire un nuovo processo per conoscere la verità sulla morte di Attilio”.
Giampaolo Petrungaro