“E’ un progetto che vuole calarsi all’interno di una realtà siciliana che oggi soffre una decontestualizzazione vera tra la rappresentanza politica e l’esigenza di rappresentanza dei cittadini”. Lo ha detto l’ex rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, a Catania, per presentare il gruppo di animazione politica ‘Idea Sicilià. “Vogliamo riannodare il nodo – ha aggiunto Lagalla – riprendendo il ragionamento di prossimità e di vicinanza con i cittadini e con le comunità, con il mondo professionale e sociale. Vogliamo proporre tesi e ipotesi di lavoro in vista delle nuove scadenze politiche per il rinnovo dell’Ars e della Presidenza della Regione. Siamo sul territorio, non vogliamo essere un movimento politico, ma vogliamo dare voce a quei cittadini che oggi non riconoscono più una interpretazione della loro voce attraverso i partiti tradizionali. Con questo spirito ci avviciniamo alle elezioni, ma con questo spirito intendiamo prima di tutto contribuire al programma per il rinnovamento e un salto di discontinuità di questa Sicilia. Non sono preoccupato delle categorie ideologiche in una fase in cui bisogna rendersi conto che siamo in un momento post ideologico. La sfida oggi è tra una società aperta e una chiusa: quella aperta è quella dell’innovazione, dell’imprenditorialità, della solidarietà capace di riequilibrare le differenze sociali e il disagio complessivo. E’ in questi termini e in questa dimensione che ci muoveremo. In questo momento mi preoccupano molto meno le alleanze perchè quelle potranno venire sulla base di una verifica dei programmi di un’intesa sugli obiettivi”. “Non è l’ennesimo partito politico – ha spiegato Roberto Lagalla – è un gruppo di animazione nato dall’idea forte di rimettere la politica al servizio dei cittadini, recuperando il valore di servizio della politica. Occorre guardare al futuro in modo diverso, recuperare il senso del rapporto con le persone e finalmente poter dire ai giovani che per loro esiste un futuro anche in Sicilia. La nostra Regione è ancora troppo lontana da quei processi di sviluppo che percorrono altre parti del nostro Paese, questo deve cambiare, abbiamo necessità di rilanciare l’economia siciliana sulla base di una programmazione originata dai territori e per i territori”. “La storia di Macron – ha aggiunto – è la storia di una Francia che ha deciso di cambiare e questa può anche essere la nostra storia, di una Sicilia che a breve potrà dimostrare la forza e il coraggio di voltare pagina. Occorre mobilitare energie nuove per affermare una sorta di start up politica, superando le tradizionali ideologie di destra e sinistra, la vera competizione è tra chi sostiene una società che vuole cambiare e chi la vuole ancora in mano a pochi”. “Vogliamo fare quello che i nostri testimonial oggi ci hanno raccontato, ovvero lavorare per una Sicilia più giusta e migliore – ha sottolineato Lagalla -, dove l’invadenza della burocrazia non sia vincolo ma facilitazione. Attraverso l’uso della rete, del sito di Idea Sicilia, attraverso quotidiani incontri con la gente stiamo lavorando per costruire un nuovo modello di sviluppo.Io ci metto la faccia”. Insieme a lui, hanno parlato di idee e progetti, Maurizio Caserta, professore di economia politica dell’Università degli Studi di Catania, Gianluca Albanese, Dirigente del Policlinico – Vittorio Emanuele di Catania, Giuseppe Spina, agronomo, Giovanni Di Stefano, direttore marketing di Etna Hitech, Filippo Franzone, Coordinatore Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese, Matteo Pitanza, Amministratore delegato di Agris-Brumi, Valentina Spampinato, Presidente Fipass e Artime, Claudio Corbino, presidente dell’associazione diplomatici e il giornalista Davide Giacalone.