Rispettare l’accordo di Parigi sui clima, uno dei punti più controversi sul tavolo del G7. Lo chiedono ai grandi della terra Greenpeace e Oxfam che nel giorno dell’apertura del G7 hanno dato vita a due flash mob sul lungomare di Giardini Naxos, “Stop climate change” era scritto su degli striscioni che gli attivisti di Greenpeace hanno srotolato in mare a bordo di alcune canoe, mentre sulla spiaggia una statua della libertà con indosso un salvagente componeva la scritta “climate justice now”. Sul lungomare, invece, Oxfam ha portato le maschere dei sette leader e uno striscione con la scritta “Paris agreement”.
Il cambiamento climatico – che ha aggravato la crisi alimentare in Africa con l’impatto di El Nino nel 2016 – “adesso sta producendo un vero e proprio disastro umanitario in gran parte dell’Africa orientale, dove negli ultimi tre anni si sono registrate le temperature più alte di tutti i tempi – rileva l’Oxfam – . Un contesto in cui a causa di una gravissima siccità, che sta devastando i raccolti e decimando le scorte d’acqua, 13 milioni di persone sono sull’orlo della carestia. In Somalia dove la popolazione è colpita da un’acuta epidemia di colera e 2.9 milioni di persone (tra cui 365 mila bambini) lottano contro la fame ogni giorno, 3,2 milioni di abitanti non hanno accesso all’acqua pulita e 6,2 milioni di persone sono a rischio di insicurezza alimentare. In Etiopia dove 7.6 milioni di persone stanno soffrendo la fame e 9.2 milioni di persone hanno scarso accesso all’acqua potabile. In Kenya dove il tasso di malnutrizione ha superato la soglia critica e 2,2 milioni di abitanti stanno rimanendo senza cibo”.
“I 7 grandi devono agire adesso, assumendosi le proprie responsabilità, con l’obiettivo prioritario di scongiurare il verificarsi di nuovi disastri umanitari dovuti all’impatto del cambiamento climatico. – afferma la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti – Un’indicazione arrivata anche dall’attenzione riservata al tema da Papa Francesco nel corso dell’incontro con il Presidente Usa di questa settimana. In questa direzione è perciò fondamentale che tutti i leader del G7 confermino, in maniera chiara e forte, la loro volontà di rendere pienamente operativo l’Accordo di Parigi. Ulteriori rinvii non sono più accettabili”.
Alcuni attivisti di Greenpeace hanno aperto degli striscioni con il messaggio “Planet Earth first” e “Climate Justice now” a bordo di otto canoe posizionate nelle acque antistanti la spiaggia di Giardini Naxos. Altri attivisti dell’organizzazione ambientalista nel frattempo hanno trasportato in acqua una riproduzione della Statua della libertà alta 4 metri, con indosso un giubbotto di salvataggio, a simboleggiare la minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici e dall’innalzamento del livello dei mari.
Greenpeace chiede ai leader del G7 di implementare con rapidità i trattati di Parigi. L’accordo raggiunto da quasi 200 Stati nel dicembre 2015, durante la COP21, mira a stabilizzare l’aumento della temperatura del Pianeta su quota 1,5 gradi, per evitare le catastrofiche conseguenze del riscaldamento globale. «Gli Stati del G7 hanno alimentato in modo decisivo il fenomeno dei cambiamenti climatici, ora devono procedere nel trovarvi soluzione», dichiara Jennifer Morgan, Direttrice Esecutiva di Greenpeace International. «Se Trump volesse venir meno a questo suo dovere, allora toccherebbe al resto del G7 andare avanti senza gli Stati Uniti. La risposta allo slogan di Trump “America First” dovrebbe essere “Planet Earth First”. La transizione verso le energie rinnovabili è già in corso. Tre dei Paesi del G7 – Regno Unito, Francia e Canada – hanno già annunciato lo scorso anno una data di abbandono dal carbone, mentre per l’Italia questo potrebbe avvenire entro il 2025 o il 2030. Anche la Germania si sta muovendo in questa direzione, come conferma il piano energetico a lungo termine reso noto lo scorso anno. Ma il presidente degli Stati Uniti Trump pare voler imboccare la strada sbagliata, minacciando di uscire dall’Accordo di Parigi. Secondo Greenpeace, il G7 deve chiedere a Trump di assumersi le proprie responsabilità.
Donald Trump, Paolo Gentiloni, Theresa May, Angela Merkel, Emmanuel Macron, Justin Trudeau e Shinzo Abe attendono con i loro bagagli in spalla di compiere un viaggio. Davanti a loro, un segnale stradale indica la direzione giusta da percorrere per raggiungere Parigi, una destinazione cruciale per centrare un obiettivo fondamentale: la piena attuazione di quell’Accordo sul clima da cui dipende il futuro del pianeta e la sopravvivenza di decine di milioni di persone nei paesi poveri. Ma mentre gli altri leader dei paesi G7 si incamminano convinti verso la capitale francese, Donald Trump siede da solo in disparte, con poca intenzione di raggiungere gli altri. I colleghi cercano di convincerlo ad alzarsi e procedere insieme a loro verso la realizzazione comune dell’accordo su cui il Presidente USA però non ha ancora ad oggi una posizione definitiva ma su cui ha espresso, a più riprese, incertezze e cambi di rotta. E’ il flash mob realizzato stamani da Oxfam.