G7, Catania: pranzo in municipio per first lady e gentleman

Dodici posti seduti a tavola e il menu raffinatissimo dello chef bistellato Pino Cuttaia de La Madia di Licata: nuvola di caprese, baccala’ all’affumicatura di pigna con il condimento alla pizzaiola, trasparenza di tenerumi di cucuzza, arancino di riso con ragu’ di triglia e finocchietto selvatico, ricciola lisciata all’olio di cenere e, per dolce, cornucopia di cialda di cannolo, ricotta e arancia. Vini della cantina Tornatore dell’Etna e vino dolce del barone La Lumia di Agrigento. Ad aiutare in cucina Cuttaia anche lo chef catanese Gianluca Mignemi.

Melania Trump è stata la prima a sciogliersi dalle formalita’ del protocollo, alla fine del lunch: si è alzata da tavola, statuaria nel suo spolverino da 50mila dollari firmato Dolce & Gabbana, e si è prestata anche ai selfie: “Great”, ha sorriso.

Al termine del pranzo il sindaco Enzo Bianco ripercorre la storia della città di Catania, ricordando i passaggi di tanti illustri connazionali degli ospiti di oggi: da Gothe a Capote, da Guy De Maupassant a Kazuo Ishiguro, da Jaroslaw Iwaszkiewicz a Francis Elliot fino a Caterina Edwards. Quindi la breve visita al Teatro Greco-romano e al monastero dei Benedetti da cui si è sfilata la first lady statunitense non prima di avere lasciato il proprio autografo sul libro d’onore: “Grazie per questo caloroso benvenuto. I miei migliori auguri”.

 

 

 

 

Articoli consigliati