Operazione antidroga dei carabinieri in Sicilia e Calabria.

Operazione antidroga dei carabinieri. Smantellata un’organizzazione che operava in Sicilia e Calabria. I militari del Comando provinciale di Messina, nel territorio della provincia e in quelle di Reggio Calabria e Vibo Valentia, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 12 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di droga nonchè di detenzione illegale di armi da fuoco. Otto degli arrestati sono stati trasferiti in carcere, due sottoposti agli arresti domiciliari, un minore ristretto presso l’Istituto Penale Minorile e un altro collocato in una struttura comunitaria. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Messina e da quello del locale Tribunale per i Minorenni, su richiesta rispettivamente della Dda e della Procura per i minorenni. Il provvedimento restrittivo scaturisce da una complessa attività d’indagine sviluppata, sin dal mese di settembre del 2016, dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Messina, che ha consentito di individuare vertici e affiliati ad una compagine di narcotrafficanti collegata alle articolazioni territoriali della ‘Ndrangheta reggina e vibonese, che gestiva una larga fetta dello smercio di marijuana e cocaina nella zona di Patti e nei centri vicini. La clientela del gruppo criminale, per una precisa scelta di strategia commerciale, era quasi interamente costituita da minorenni di ogni ceto sociale. I luoghi di spaccio preferiti dal gruppo, che poteva contare su una fitta rete di pusher (alcuni dei quali minori), erano le scuole secondarie e gli istituti superiori dell’hinterland della fascia tirrenica della provincia di Messina, con particolare riguardo all’area pattese, nonchè i luoghi di aggregazione giovanile più frequentati, sapientemente individuati e scelti in relazione alla potenziale clientela che li frequentava. Gli indagati, oltre che gestire una propria fiorente rete di spaccio al dettaglio nella rispettiva zona di residenza, avevano costituito anche un ulteriore canale di fornitura ad altri spacciatori dell’hinterland tirrenico della provincia peloritana della droga, proveniente interamente dalla Calabria dove i vertici dell’organizzazione potevano contare su stabili e consolidati rapporti “commerciali” con persone contigue alla ‘Ndrangheta di Vibo Valentia e di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria.

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