«Abbiamo deliberato la stagione teatrale 2017-2018, ma restano le problematiche economiche e di gestione dell’Ente. Siamo in una fase estremamente complicata per l’ente, il Cda è spaccato e c’è la necessità che chi ha la rappresentanza politica di questo ente si prenda le proprie responsabilità». Lo ha detto il presidente dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele di Messina Luciano Fiorino che si dice pronto a rimettere il mandato nei prossimi giorni per le condizioni nelle quali si trova ad operare. «Il teatro – aggiunge – ha bisogno di essere governato e non lo possono fare solo il Collegio dei revisori dei conti o il presidente da solo. Spero presto avvenga il passaggio in consiglio di amministrazione dell’equiparazione del personale, poi rimetterò il mandato». I debiti dell’ente ammontano ad un milione di euro, già due esercizi sono stati chiusi in disavanzo per 380mila euro e i fondi Furs sono a rischio. Senza le risorse del fondo unico per lo spettacolo, pari a 530 mila euro annuali, il teatro rischia di chiudere. «Impediremo – scrive la Fp Cgil – che il Teatro possa diventare un edificio senza vita. Tutti i dipendenti dal personale di ruolo alle maestranze chiedono di
poter lavorare per il rilancio del teatro con tranquillità. Intanto gli avvelenatori dei pozzi che rassegnino le dimissioni, ma prima che consegnino la riorganizzare della pianta organica ricondotta a profili di legittimità e congruità mediante la rinegoziazione del contratto integrativo di lavoro». Qualora la situazione rimanga invariata, i lavoratori sono pronti alla protesta.