Riparte un nuovo anno regionale tra aspetti e nuove realtà da risolvere !

Anno nuovo problemi vecchi potremmo dire, ma proprio su queste situazioni recidive riparte il nuovo governo regionali tra tanti aspetti economici, politici e soprattutto urgenti il 2018, con attese a più non posso….da parte dei cittadini siciliani. Partendo di palazzi dell’ARS urge sostituire quanto prima l’assessore Figuccia dimessosi da una decina di giorni per i fatti di cui conosciamo e ove quanto prima, il presidente Musumeci dovrà rimpiazzarlo con un altrettanto sostituto all’altezza di un compito non indifferente,e cioè quello dei Rifiuti ed Energia. I primi nomi che circolano sono quello del dirigente generale Salvo Cocina e del docente universitario Aurelio Angelini.

A questo rimpiazzo si potrebbe anche aggiungere quello di Vittorio Sgarbi, che ancora essendo in carica come Assessore alla Cultura non riesce a far trapelare niente sul suo futuro legato a Roma e alle prossime elezioni nazionali, cui lui stesso tiene e vorrebbe partecipare con una sua candidatura e legato ugualmente ad altri fattori esterni  concatenati. Felice di essere in Sicilia e contento di ricoprire il proprio ruolo attuale,dispiacerebbe lasciare questa terra , tra bellezze e arte, come lui stesso sa, quindi probabile doppio cambio di poltrona per Musumeci. A questa problematica si aggiunge anche quella delle province,cui proprio da giorni è stato allungato un altro mese di proroga, visto che  è caduto ieri il mandato dei sei commissari straordinari dei Liberi Consorzi Comunali che hanno retto gli enti, in attesa delle prossime elezioni.  Il presidente della Regione Nello Musumeci ha rinnovato gli attuali commissari per un mese, in attesa che le ex Province tornino all’elezione diretta di presidenti e consiglieri.

Da aggiungere a questo il bilancio regionale con una finanziaria provvisoria e dettata da tempi risicati su cui far quadrare le emergenze, con approvazione da parte della Corte dei Conti che vigila a pieni poteri. Se poi aggiungiamo il fatto che i Forestali valutano le loro speranza nel nuovo governo appena insediatosi e, in attesa di capire se le loro giornate lavorative possano essere aumentate o meno, con fondi e competenze che abbracciano altri settori, potremmo affermare che il 2018 sia entrato da traino con il vecchio ma con speranza reali in un settore discusso e martoriato….

Antonio David

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