Plaudendo la Direzione Generale dell’ASP di Messina, nell’ossequio di quanto disposto nel Dgls. 75/2017 la cosiddetta legge Madia, di aver dato corso e portato quasi a completo compimento gli iter amministrativi per la stabilizzazione dei medici precari, alla loro assunzione per scorrimento di graduatorie concorsuali ancora attive ed all’immissione in ruolo per mobilità ed in attesa che vengano banditi i concorsi relativi ai posti nelle varie specialità rimasti ancora vacanti dopo le sopracitate procedure non possiamo esimerci dall’evidenziare l’ennesima grave criticità che investe il Pronto Soccorso del presidio mamertino. Da tempo ormai il lavoro al suo interno viene regolato dalla presenza di solo quattro barelle, due con caratteristiche particolari perchè adibite alla sala rossa per i casi più gravi, e soltanto due da utilizzare per le sale visita ordinarie e per la sala che ospita i pazienti in attesa del completamento del loro iter diagnostico-terapeutico. Il deficit di almeno 10 barelle è dovuto al fatto che le mancanti sono state poste fuori uso perchè non funzionanti e che, malgrado le reiterate richieste agli uffici competenti da parte del Responsabile del Servizio, non sono state riparate e/o sostituite. Questo stato di cose non consente un espletamento delle attività cliniche a pieno regime provocando notevoli rallentamenti nell’accettazione dei pazienti contribuendo ad infoltire la pletora di utenti che rimangono in attesa che venga loro erogata la debita prestazione. Sono tristemente noti anche dalle cronache i comportamenti, mai giustificabili, tante volte aggressivi e violenti di pazienti o di loro congiunti nei confronti del personale in servizio che ha riportato anche lesioni personali gravi ed il Pronto Soccorso di Milazzo in questo non fa eccezione. Bisogna pertanto disinnescare ulteriori cause che possano determinare un ritardo nell’accettazione di pazienti e concorrere, senza alcuna giustificazione, al surriscaldarsi degli animi come la mancanza di barelle che anche per questo motivo devono essere immediatamente rimpiazzate.
Giuseppe Giannetto