Barcellona/ Il museo epicentro nato dal genio di Nino Abbate si arricchisce di un nuovo spazio: il giardino di Salva

Il 4 novembre a Gala, frazione di Barcellona P.G., è stato inaugurato il Giardino di Salva: un luogo mistico nato dalle mani di Nino Abbate, dove la natura si apre alla meraviglia della scultura e della poesia.

Un percorso sensoriale tra il mormorio del corso d’acqua e il profumo degli agrumi in cui è possibile passeggiare tra le poesie incise su lastre di terracotta di autori come Buddha, Jaques Prèvert, Giancarlo Politi e tra i testi di Salva Mostaccio, compagna di arte e di vita di Nino Abbate.

Uno sguardo personale e reso universale, riesumato dalle profondità della terra e dal duro lavoro di bonifica e assoluta dedizione.

 

L’inaugurazione è stata presentata dalla giornalista Cristina Saja, con interventi di Nino Genovese, Marcello Crinò, Carmelo Eduardo Maimone e letture poetiche sbocciate dalla sensibilità di Salva Mostaccio.

 

L’arte – dice il Carmelo Eduardo Maimone durante il suo intervento – è il riscatto dall’impermanenza. L’arte sconfigge l’oblio e ci mostra l’autentico, diventa un filtro di verità tra noi e il mondo.

 

Nasce così un luogo di riflessione e spiritualità che racchiude la chiave del linguaggio poetico dei due artisti: una pietra sirena, simbolo di una profonda connessione spirituale.

Emblematico il cimelio del maestro visibile lungo il percorso: un sarcofago legato all’origine stessa dell’arte.

 

È possibile visitare sia il museo che il giardino da martedì a sabato dalle 16,30 alle 20,00; domenica e festivi dalle 9,30 alle 12,30.

Valentina M. Di Salvo

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