Napoleone e Milazzo. Passando per Sergio Endrigo e Pier Paolo Pasolini. Un puzzle variegato di elementi che però alla fine esalta chi ha creduto in quella che inizialmente era solo il desiderio di un ragazzo di appena 18 anni. Gli elementi sono quelli del libro
che proprio qualche giorno addietro ha scritto Francesco Smedile, studente milazzese affascinato dalla storia. Ottanta pagine all’interno delle quali si mescolano le vicende dell’esercito napoleonico che nel 1812 si prepara ad attaccare la Russia e la storia di un giovane milazzese, Marco che, convinto della presunta invincibilità dell’imperatore francese e dell’idea di un’Italia unita sotto un’unica corona, decide di arruolarsi nell’esercito napoletano al comando di Gioacchino Murat. Un romanzo storico da leggere anche per l’insolito coinvolgimento della città mamertina, la cui ragione è spiegata dallo stesso autore. “Dovevo collocare questo giovane soldato in un paesino facente parte della penisola e quindi sottomesso all’impero napoleonico, ma non conoscevo nessuna città bene come la mia Milazzo. Ho deciso pertanto che il ragazzo sarebbe stato milazzese. Nasceva il problema di come farlo entrare nell’esercito napoleonico (la Sicilia era soggetta a protezione inglese) e così ho deciso di farlo arruolare nell’esercito franco-partenopeo come ufficiale di cavalleria, fedele all’obiettivo che in caso di vittoria della Grande Armata in Russia, si sarebbe formata un’Italia libera e indipendente… Il resto comunque lo lascio ai lettori”.