CORONAVIRUS: A MESSINA CASI DI CONTAGIO PASSATI DA 16 A 35 IN 24 ORE

Giornata nera per la provincia di Messina. In 24 ore i casi di contagio da coronavirus sono passati da 16 a 35, più del doppio tra il “focolaio” del Centro Neurolesi IRCCS Bonino Pulejo, dove sono stati riscontrati positivi diversi operatori sanitari, probabilmente contagiati da un paziente: si tratta del caso degli “sciatori” tornati dalla settimana bianca in Trentino senza autodenunciarsi. La Procura di Messina ha aperto un’inchiesta, per il momento solo conoscitiva, suscitata dal clamore mediatico per le circa 140 persone rientrate, tra quelli tornati da Madonna di Campiglio il 7 marzo e altri gruppi di vacanzieri. In questi giorni sindaco, giornali e social hanno gridato allo scandalo per possibili responsabilità penali, che si aggiungono alla gogna pubblica. Nella bufera anche l’Asp di Messina: si indaga su un migliaio di email sull’emergenza “non recepite”.
A questo si aggiungono le dichiarazioni di Marco Pettinato, sindaco di Fondachelli Fantina, medico anestesista e rianimatore al Covid Hospital di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha denunciato la “grande confusione che imperversa nel sistema”: rientrato dall’estero l’8 marzo, si mette in auto isolamento teoricamente per 14 giorni, ma Musumeci il 12 marzo emette un’ordinanza in cui esclude dalla quarantena il personale sanitario. Allora il medico chiede di effettuare il tampone ma l’Asp, a suo dire, non gli avrebbe fornito i dispositivi di protezione individuale per recarsi a fare l’esame. Così rifiuta di rientrare in servizio, seppure intimato dall’azienda. Accuse respinte dall’Asp che, in una nota, smentisce scrivendo che sono in corso accertamenti e precisa di avere trasmesso all’Ufficio disciplina la documentazione accusando il dipendente di avere rilasciato comunicazioni all’esterno violando le norme.

Articoli consigliati