Coronavirus. Aifa inizierà sperimentazione su Avigan, ma l’invito è alla prudenza

“Dopo una prima analisi sui dati disponibili relativi ad Avigan, effettuata questa mattina dalla Commissione tecnico scientifica, Aifa sta sviluppando un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l’impatto del farmaco nelle fasi iniziali della malattia”. Ad annunciarlo il ministro della Salute, Roberto Speranza, in una nota.

“Il direttore generale di Aifa,Nicola Magrini – prosegue il Ministro – mi ha comunicato che la riunione del Comitato Tecnico–Scientifico di questa mattina, dopo una prima analisi sui dati disponibili relativi ad Avigan, sta sviluppando un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l’impatto del farmaco nelle fasi iniziali della malattia. Nei prossimi giorni i protocolli saranno resi operativi, come già avvenuto per le altre sperimentazioni in corso”.

La decisione arriva quasi inaspettata dopo che nella giornata di domenica 22 marzo, l’Aifa aveva commentato negativamente l’annuncio del governatore del Veneto, Luca Zaia, del via libera alla sperimentazione. L’agenzia del farmaco aveva infatti affermato che ci sarebbero “scarse evidenze scientifiche” sulla efficacia del medicinale prodotto in Giappone a base di favipiravir per il trattamento del Covid-19.

La precisazione dell’Agenzia del farmaco, emanata alla vigilia della riunione del CTS, poteva far pensare a una sorta di “pre bocciatura” della sperimentazione. Ma evidentemente le valutazioni fatte all’interno della Commissione tecnico scientifica di Aifa sono state di segno favorevole all’avvio del trial clinico.

Il favipiravir (nome commerciale Avigan), prodotto dall’azienda Fujifilm, è stato approvato in Giappone nel 2014 come farmaco anti-influenzale con un’azione diretta contro i virus a Rna. In un comunicato del 17 marzo dell’agenzia cinese xinhuanet, sono stati annunciati i risultati positivi della molecola sui pazienti affetti da Covid-19. I risultati provenienti da un trial clinico condotto a Shenzen hanno portato all’approvazione dell’uso del farmaco per trattare la polmonite da nuovo coronavirus.

L’8 marzo è stato dato il via, sempre in Cina, ad uno studio clinico che coinvolge 150 partecipanti per valutare l’efficacia sull’infezione del favipiravir in combinazione con tocilizumab – il farmaco della Roche approvato per l’artrite reumatoide e attualmente studiato in trial clinici per il Covid-19 – e dei due farmaci somministrati separatamente. La conclusione di questo trial è prevista per il mese di maggio.

Un articolo di The Guardian cita però una fonte del ministero della salute giapponese che ha dichiarato che il farmaco non risulta particolarmente efficace nei casi più gravi, quando la carica virale è più alta.

Anche l’azienda produttrice invita alla prudenza: “Non esistono prove scientifiche cliniche pubbliche che dimostrino l’efficacia e la sicurezza di Avigan contro Covid-19 nei pazienti”, A scritto oggi in una nota il senior director di Fujifilm Italia, Mario Lavizzari, sottolineando come “Avigan è ora somministrato a pazienti di Covid-19 in Giappone ai fini di uno studio di osservazione”.

Questo studio è condotto da istituzioni mediche che cooperano con i team istituiti dal Centro Nazionale per la Salute e la Medicina Globali del Giappone (National Center for Global Health and Medicine of Japan).

E’ sempre Lavizzari ad informare poi che l’azienda è a conoscenza del fatto che “favipiravir (versione generica) è stato somministrato a pazienti Covid-19 in Cina”. Ma in proposito, “Fujifilm – sottolinea la nota – non ha svolto alcun ruolo nelle ricerche di cui sopra e non è quindi in grado di commentare questi risultati”.

Per valutare la sua efficacia e sicurezza nei confronti di Covid-19, conclude la nota, Fujifilm “prevede di avviare uno studio clinico in Giappone. Fujifilm è al corrente della grave situazione che si sta verificando in Italia, tuttavia in questa fase Fujifilm non è in grado di divulgare alcun piano per l’uso di Avigan in altri paesi”.

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