Massimo Bomba, l’arte intesa come connubio tra sogno e realtà.

Stilista, pittore e scrittore, Massimo Bomba è uno di quei personaggi che si definiscono eclettici proprio per la qualità con la quale produce l’arte intesa in tutto il suo ampio significato. Talento innato, romano di origine, Bomba si è trovato a fare lo stilista quasi per caso in un mondo della moda stereotipato, molto condizionato da una società portata sempre più a soddisfare le richieste di mercato, piuttosto che valorizzare idee innovative senza l’assillo del risultato commerciale. E così, forse un po’ deluso dal mondo della moda, la grande fantasia di Massimo si spinge ad abbinare la sua passione per la pittura con la costruzione di gadjet e varia oggettistica. Tutto ciò dà l’esatta dimensione del suo grande talento in fase di creazione, una prerogativa che hanno poche persone nell’intendere del fare. Una forma mentis creativa che si è sviluppata attraverso il suo dna, mentre gli studi fatti presso l’Accademia di Moda e Costume di Rosanna Pistolese a Roma, con tesi di laurea sul Settecento, l’ha ancor di più indirizzato in un mondo perfettamente conciliabile allo sviluppo della fantasia e quindi della creatività. Quando dipinge, Bomba ama ritrarre donne dalla forte personalità, figure celebri come Maria Antonietta, Teodora di Bisanzio, Lucrezia Borgia, Cristina Di Svezia, che indossano abiti che possono essere elaborati e riproposti. E’ l’abbinarsi dell’arte che si propone come fulcro perfetto del proprio sentire. Così come quando Massimo Bomba diventa improvvisamente scrittore, con le caratteristiche di chi non proviene esattamente da altri campi dell’arte, ma diventa autore di libri come chi da sempre si è nutrito di letteratura, diventando artefice del settore. Proprio in pieno periodo di pandemia, che ha un po’ sminuito la curiosità degli amanti della letteratura, è stato presentato il libro: “…E la Papessa chiese alla luna. Riflessioni su miti e simboli” scritto da Massimo Bomba, edito da SarpiArte. Il volume che è già in vendita nelle librerie, vanta la prefazione di Giuliano Urbani, ex Ministro dei Beni e delle Attività Culturali. Un libro che si presenta in maniera elegante, con una copertina che è la sintesi perfetta delle tante opere espresse da Massimo Bomba. Analizzando il suo testo letterario si può scoprire il tratto di un autore che rivela un aspetto inedito dell’astrologia, rivista come mondo antico che aveva basi solide nel riflettersi in coloro i quali erano assetati di conoscenza. In questa sua ultima fatica letteraria, l’autore ci introduce nel conoscere il mondo dei simboli, dei segni, dell’interpretazione delle stelle, come strumento essenziale per una libertà intellettuale, che oggi manca di respiro nell’incedere soffocante di situazioni sociali in cui emergono la superficialità e l’enfatizzazione dei falsi miti. La libertà prima di ogni altra cosa. Questa è la filosofia portante che si evince nell’opera di Massimo Bomba. Una libertà che è la comunicazione dell’immagine astrologica più vicina allo studio scientifico, piuttosto che alla forzatura verso il banale sensazionalismo creato ad arte per aumentare la tiratura delle riviste. Dunque, un’astrologia intesa non come effimero passatempo ma come studio profondo di storia e letteratura, in cui l’intersecarsi continuo di immaginazione, sogno, realtà e capacità di essere concreti, si mescolano all’obiettivo di restare sempre con i piedi ben saldi a terra.

Salvino Cavallaro

Articoli consigliati