La scrittrice palermitana Lucia Lo Bianco, con “Dove gli angeli camminano di notte” partecipa al Premio Campiello.

“La vera fonte di ispirazione di Lucia Lo Bianco sono i rapporti umani, l’impegno quotidiano a realizzare gli incontri, il valore delle piccole cose, la corsa, i rapporti familiari. Le difficoltà del vivere, il tempo e il viaggio come metafora e simbolo dell’esistenza”. Così si legge di Lucia Lo Bianco, scrittrice e autrice di diversi libri e Co – Fondatrice di WikiPoesia. Nata a Palermo il 27 maggio del 1965, la Lo Bianco è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne con specializzazione in inglese. Insegna lingua e letteratura inglese al liceo, ricopre pure la carica di Lingua e traduzione inglese presso l’Università di Palermo ed ha conseguito presso la Leeds Metropolitan Iniversity, un Master of Arts in Professional Development for Language Education. Questo curriculum così interessante basta già da solo per presentare una figura impegnata sotto il profilo professionale e umano. Ma curiosando qua e là tra le sue varie pubblicazioni di poesie racconti e articoli che le sono valsi circa 350 premi in Italia e all’estero, si evidenzia il tratto di una figura la cui scrittura assume una nota più specificatamente sociale, trattando temi come l’immigrazione e la violenza sulle donne. “Il silenzio del tempo” – “E plana stanca sulla riva” – “Come una libellula” – “Le donne lo dicono” – “Sono una barca” – sono solo una parte di una letteratura che mette in rilievo uno stile di scrivere particolare e sensibile ai vari accadimenti sociali, i quali si inseriscono in una sfera di sentimenti capaci di coinvolgere il lettore. E’ quella forma di empatia letteraria che non è prerogativa di molti scrittori ma che, come nel caso di Lucia Lo Bianco, riescono attraverso il racconto a far sfogliare pagine ricche di umanità. E’ la forza della sensibilità interiore che fa sgorgare limpidezza di sentimenti, specie quando si scrivono versi poetici che sublimano l’anima. Come dicevamo pocanzi, la scrittrice Lucia Lo Bianco ha ricevuto molti attestati di riconoscimento alla sua attività di autrice di libri e poesie. Tra questi ci sono i premi ricevuti dal Premio Nazionale Teseo – Concorso Letterario di Milazzo, la cui giuria ha riconosciuto la qualità descrittiva di Lucia Lo Bianco per il racconto “Come per magia” e la poesia classificata al primo posto – dal titolo – “E fu Capaci a scrivere la storia”. E non sono casuali i riconoscimenti a questa scrittrice palermitana, della quale scopriamo con piacere anche la sua prossima partecipazione alla 60esima edizione del Premio Campiello, con la sua ultima fatica letteraria intitolata “Dove gli angeli camminano di notte” SBE Swanbook Edizioni. Il libro che è impreziosito dall’immagine in copertina che raffigura un dipinto dal titolo “Risveglio” della pittrice Ornella De Rosa, racconta una fase storica post emergenza pandemica dove Beatrice si ritrova su un letto d’ospedale in un reparto di chirurgia d’urgenza. Ha una gamba mal messa e attende che i valori del sangue consentano ai medici d’operarla. Intanto, guardando fuori dalla finestra, pensa e passa in rassegna i momenti salienti della sua vita a partire da quando ventenne aveva dovuto rinunciare ai suoi sogni, imprigionata in un matrimonio sbagliato. In un alternarsi di flashback Beatrice ricorda amori, passioni e affetti che aveva dimenticato. Tutto scorre mescolandosi con il presente del racconto nel contesto della vita in ospedale e il lento passare del tempo tra sofferenza fisica e desiderio di riscatto da un’esistenza che le pesa addosso come un macigno. Con il precipitare degli eventi, un volto molto amato apparirà nella sua esistenza. In una Palermo che compare solo di riflesso nel fluire della coscienza della protagonista, si snodano storie e tematiche di cocente attualità impegnando il lettore in un viaggio di formazione e crescita. Ecco, come dicevamo, tra le tante peculiarità di Lucia Lo Bianco c’è proprio questa capacità di coinvolgere il lettore e fargli vivere in prima persona il racconto che si svolge tra le pagine dei suoi libri. E noi vogliamo essere tra i beneficiari di questa trasmissione di empatia letteraria.

Salvino Cavallaro       

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