Juve, che figuraccia hai fatto a San Siro.

Con tutto il rispetto, per il Bologna il Maccabi Haifa, la Juventus non ha capito che il Milan è un’altra cosa. Ma non è neanche il Real Madrid che vince Champions a ripetizione e bisogna inchinarsi prima di affrontarlo. Il Milan è il Milan, squadra forte, con idee chiare, ben costruita tecnicamente e tatticamente dalla società e dal suo allenatore Pioli. Squadra aggressiva, arriva prima su ogni pallone, “morde” e pressa alto, mentre svolge con naturalezza i movimenti esatti che garantiscono al centrocampo le varie situazioni di attacco e interdizione nel momento in cui c’è da gestire il non possesso palla. Insomma, una squadra che, a nostro parere, alla fine del campionato se la vedrà con il Napoli e forse con Lazio e Inter per la conquista dello scudetto. E la Juve? Boh! Al riguardo sembra che il settore specifico dell’informazione sportiva non abbia più argomentazioni da mettere in atto, se non quello del ripetuto appello alla società di esonerare Allegri. Ma lo stato maggiore bianconero è sordo, fa finta e non vuole sentire questo argomento per i già chiari motivi che sono stati analizzati più volte e che ormai, a distanza di tempo, sono persino diventati ripetitivi, insopportabili, per i tifosi bianconeri. In primis c’è il problema contratto che ad Allegri è stato fatto lungo quattro anni e, soprattutto, altamente oneroso per le casse della società. Un errore gravissimo di valutazione che, a memoria, non ricordiamo abbia fatto un’altra società di grande spessore europeo, nel pensare che solo in questo modo si possa sposare l’inizio di un progetto dal quale ripartire e scommettere. Errore gravissimo, cui ha contribuito il presidente Andrea Agnelli che da sempre si è legato in amicizia con l’allenatore livornese. Ma ciò che meraviglia negativamente l’opinione sportiva dei media, dei tifosi juventini eanche di qualsiasi altra passione calcistica, è come il CDA della finanziaria EXOR e il suo presidente Elkann abbiano potuto assecondare questo “investimento”, sicuri di una ripartenza degna della fama della Juventus. Il calcio non garantisce nulla a nessuno, neanche ai grandi nomi del football internazionale che, da soli, non possono sopperire le manchevolezze della squadra; figuriamoci se un lungo e oneroso contratto con un allenatore possa mai dare certezze della risoluzione di tanti problemi. A ogni allenatore che si rispetti, ogni società di riguardo propone un contratto biennale con riserve sul non raggiungimento dei risultati. Questo non è stato fatto dalla Juventus, che adesso si trova a dovere gestire la situazione deficitaria di un allenatore cui è stata data carta bianca anche nella scelta dei giocatori da acquistare a qualsiasi prezzo di mercato, pur di garantire il ritorno di immagine della società bianconera con il tentativo di conquistare lo scudetto e tentare la scalata a quella Champions che è sempre più distante dallo sguardo miope di casa bianconera. Insomma, un ingarbugliamento di situazioni e macroscopici errori che proprio dalla Juve non ti saresti mai aspettato. E così vediamo partite in cui la Juventus sbanda pericolosamente, è sbiadita e irriconoscibile nel suo DNA – Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” – (Povero Boniperti, se sapesse). 7 milioni netti l’anno per un contratto firmato nel 2021 che durerà fino al 2025, non ha ragione d’essere da nessuna parte. E oggi, con il senno di poi, diciamo che forse il “non esonerabile” Max Allegri da Livorno, ci fa pensare che gli “esonerabili” sarebbero coloro i quali hanno ridotto la Juventus in questo stato di cose. Dire apertamente – ci siamo sbagliati non è disonorevole, semmai è apprezzabile sotto l’aspetto della sana autocritica capace di sfociare nell’onestà intellettuale.

Salvino Cavallaro      

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