“L’inaffondabile”, la tragedia del Bayesian diventa un romanzo edito da Graus Edizioni

Bayesian, con il romanzo “L’inaffondabile”, la vicenda del noto veliero, ancora avvolta nelle fitte nebbie di un mistero, è raccontata nel libro edito da Graus Edizioni, in uscita il 19 novembre.

Come in un techno-thriller di Tom Clancy, o una spy story di John Le Carrè, il volume, “L’inaffondabile”, che sarà pubblicato esattamente tre mesi dopo il disastro, è firmato da Attilio D’Arielli e Giuseppe Tecce. Il racconto è avvincente, le ipotesi sulle cause del naufragio – su cui le indagini sono ancora in corso – fanno emergere intrecci tutti da verificare, sull’ingerenza dell’alta finanza, i servizi segreti, la cyber security.

Un sogno premonitore annuncia la tragedia, è quello di Heaven. Il presagio nefasto è il prologo per la narrazione di una vicenda che, nel corso della lettura, si fa sempre più coinvolgente. Dalle scintillanti giornate a bordo del veliero, che nella narrazione diventa Sian, fino all’evento drammatico. Ci troviamo certamente al cospetto di una storia romanzata, eppure le domande emergono dalle pagine, sempre più attuali e inquietanti. Uno skipper esperto, una nave ritenuta inaffondabile, tanti, troppi sospetti. La tempesta perfetta ha fatto affondare una nave ritenuta perfetta? O c’è qualcosa in più, come sembra affiorare in superficie dalle tante ipotesi emerse in questi mesi? Il romanzo, “L’inaffondabile”, ha come obiettivo quello di scavare in fondo alla questione, indagando sulle possibili cause dell’inabissamento.

A che punto è la notte? Ci si potrebbe chiedere, ma questo lo sapremo, forse, quando qualcuno illuminerà le ombre di quella notte.

“L’essenza di una tempesta non è solo nel suo improvviso, drammatico disvelarsi, c’è sempre un prima, uno specifico istante iniziale, una sorta di suo proprio personale Big Bang che, pur sfuggendo all’evidenza del momento, rappresenta in potenza già la tempesta stessa… e nasce, cresce, e muore, nello spazio e nel tempo e con le stesse regole che, da sempre, hanno governato il cosmo”.

Così scrivono gli autori, e chissà se qualcuno avesse potuto dare ascolto al sogno di Heaven, o lasciarsi guidare dalla paura di Pietro, l’anziano pescatore che aveva intravisto il pericolo.

Ma questa sarebbe semplicemente un’altra storia.

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