Lo sbigottimento, il carcere, l’ingiustizia, il dolore di essere punito pur essendo innocente; giorni, settimane, mesi, anni di sofferenza per lui e la sua famiglia. Michele Padovano ha scritto pagine di vita e di non vita della sua incredibile storia, prima attraverso il libro “Tra la Champions e la libertà ” e adesso con “Innocente – 17 anni senza libertà“, un documentario presentato al cinema Massimo di Torino. È il grande lavoro di Sky che dà immagine all’incredibile storia vissuta dall’ex campione della Juventus, diventato oggi opinionista dell’emittente Sky. Una grande emozione per Padovano, il quale commenta così questa produzione cinematografica: ” Mi sono emozionato. Ho visto mia moglie e mio figlio piangere. Questo è un grande lavoro di Sky. Desidero ringraziare il direttore, i registi, coloro I quali mi hanno dato questa opportunità. Voglio lanciare un messaggio, e cioè quello che non si deve mai giudicare e puntare il dito su nessuno. Io sono rimasto sempre lo stesso, quello che è accaduto mi ha migliorato: serve trovare l’aspetto positivo e io ci sono riuscito. Penso alla mia famiglia e al fatto che mi voltavo e non c’era mai nessuno. Errori ne ho commessi, potessi tornare indietro sarei più cauto. Ma non ho commesso reati, non rinnego l’amicizia con Luca Mosole. Voglio ringraziare i miei avvocati, che ho visto studiare il caso anche di notte: ho trovato due ottimi professionisti e due grandi amici. Cerchiamo di resettare, ma questa è una cosa che non dimenticherò mai. Vorrei pensare all’oggi in maniera serena, voglio pensare a me e alla mia famiglia. Basta cazzate…. “. Un messaggio chiaro, limpido, che mette in evidenza una storia incredibile, ma anche la grande forza interiore dell’uomo. Per finire, desideriamo pubblicare una frase emblematica scritta su questo caso dalla Prof. Maria Lizzio: “Sempre più spesso mi capita di riflettere sul mistero della sofferenza, quasi un passaggio obbligato per raggiungere una maturità nuova, un’altezza sconosciuta, dalla quale accedere a una visione più limpida della realtà, dentro e fuori di noi. Ed è certamente straziante l’esperienza di Michele Padovano, una delle peggiori che un uomo possa fare, ma è tanto bello che egli stesso si riconosca “una persona migliore “, che distingue tra apparenza e realtà, che testimonia l’umanità trovata dentro l’inferno del carcere, ed esalta con convinzione per averla provata, la forza salvifica dell’amore”.
Salvino Cavallaro