Kean, Chiesa, Danilo, Szczesny e tanti altri, sono stati “eliminati” in malo modo dal progetto Juve. Una epurazione che sa di radicalizzazione e presa di posizione inspiegabile per chiudere con il passato. Come se tutto fosse stato da buttare via, senza se e senza ma, con quella spocchia di chi sa come impostare il futuro per organizzare il nuovo ciclo della Vecchia Signora d’Italia, spendendo più del dovuto e affidandosi in toto ai giovani, invece di fare un inserimento più graduale. E questi sono i risultati di una Juve irriconoscibile, che fatichera’ a entrare nel novero delle squadre italiane nella partecipazione della Champions del prossimo anno, con un grave peso sul bilancio societario. Ecco, la super prestazione di Moise Kean nel recupero di campionato della Fiorentina contro l’Inter, ha fatto venire in mente quanti errori sono stati fatti dalla nuova dirigenza bianconera, la quale ha operato senza l’ausilio di un ordine mentale atto a costruire, attraverso la logica, il rinnovamento che il calcio razionale propone. E non è stato corretto a livello umano, sbattere la porta in faccia a chi avrebbe potuto dare ancora tanto alla causa della Juventus. “Piu’ che una famiglia, sentivo il bisogno di trovare degli amici e un ambiente che mi capisse” ha detto Moise Kean alla fine di una gara che lo ha visto segnare due gol strepitosi e una prestazione da grande campione. Dunque, Giuntoli, errare è umano, ma perseverare è diabolico…….
Salvino Cavallaro