Il gruppo parlamentare di Sud Chiama Nord ha presentato un emendamento ai provvedimenti collegati in discussione nelle commissioni competenti, con l’obiettivo di trasferire ai Comuni siciliani le aree demaniali fluviali e marittime già urbanizzate.
“Si tratta di un passaggio fondamentale per una gestione più efficace e razionale del demanio idrico fluviale e marittimo, garantendo ai Comuni la titolarità di aree che, di fatto, già amministrano e manutenendo a proprie spese”, spiegano i firmatari dell’emendamento, i deputati regionali Cateno De Luca, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto.
L’iniziativa si fonda su una visione sturziana del ruolo dei Comuni, riconoscendo agli enti locali la piena capacità di gestione del proprio territorio senza il continuo ricorso a lungaggini burocratiche e passaggi amministrativi ridondanti con la Regione.
Cosa prevede l’emendamento
L’emendamento presentato da Sud Chiama Nord interviene su due ambiti principali:
Demanio idrico fluviale: vengono trasferite ai Comuni le parti già urbanizzate dei corsi d’acqua che attraversano i centri abitati o che ricadono nei bacini montani.
Demanio marittimo: si escludono dal demanio marittimo e si trasferiscono gratuitamente ai Comuni le aree già urbanizzate, come strade, lungomari, marciapiedi, piste ciclabili e altre porzioni di territorio sulle quali i Comuni già operano attività di manutenzione, pulizia e decoro urbano.
“La Sicilia – afferma il coordinatore regionale di Sud Chiama Nord – è l’unica regione italiana in cui l’Autorità di Bacino gestisce l’intero sistema idrografico. Questo centralismo ha spesso rallentato la capacità di intervento e valorizzazione delle aree urbanizzate. Il nostro emendamento segna una svolta storica, consentendo ai Comuni di pianificare e gestire direttamente queste aree, integrandole in modo armonico con il tessuto urbano. Il trasferimento di queste aree consentirà ai Comuni di avviare processi di valorizzazione e pianificazione integrata, favorendo sviluppo e investimenti senza vincoli burocratici imposti da competenze frammentate tra Regione e Stato.”
Sud Chiama Nord rilancia così la battaglia per una maggiore autonomia decisionale per i Comuni, puntando su un modello di governance che garantisca efficienza, razionalità e sviluppo per il territorio siciliano.