Tra Duran Duran e Teatro Patologico, due facce dell’arte.

Nel suo complesso, questa terza serata del Festival di Sanremo 2025 non ci è sembrata tra le migliori. Tanta è stata l’attesa per i Duran Duran che dopo 40 anni ritornavano sul palco dell’Ariston e tanto è stato il clamore in platea e in galleria, quando è apparso soprattutto Simon Le Bon. Rievocazioni musicali che ci hanno illuso che il tempo si fosse fermato per un attimo ma, in realtà, ben chiari si sono visti i segni degli anni trascorsi, non solo per gli effetti estetici. Le co- conduttrici Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa, hanno dato un’impronta di bellezza e di comicità, grazie soprattutto a Katia Follesa che ha cercato di movimentare la serata spettacolarizzando in modo, a parer nostro eccessivo, l’incontro con Simon Le Bon sul palco. Costante e molto attento ai tempi da non sforare è stato come al solito Carlo Conti, elegante più che mai in quello smoking presumibilmente firmato, come, peraltro, tutti gli abiti indossati dalle co – conduttrici di tutte le serate del festival. Di particolare pregio culturale e umano è stato il momento dell’entrata sul palco del Teatro Patologico, presentato dall’attore Dario D’Ambrosi che ne è promotore. Si tratta di una iniziativa che vuole coinvolgere giovani diversamente abili nella recitazione. È l’importanza della teatroterapia che tanto ci ha fatto riflettere. Premio alla carriera per Iva Zanicchi, apparsa come sempre sicura e particolarmente in forma nel cantare il medley della sua carriera artistica. Da non dimenticare anche la partecipazione di Edoardo Bennato che ha intonato il suo “Sono solo canzonette”. E poi la finale delle giovani proposte canore vinta da Settembre con “Vertebre”, un brano interessante e una voce che avrà un futuro. Per finire le top five della serata: Coma_Cose, Brunori Sas, Irama, Olly e Francesco Gabbani, sono stati I più votati. Bello il collegamento con l’Amerigo Vespucci. Ottimo Ermal Meta nel collegamento dal Suzuki Stage di Piazza Colombo a Sanremo. Per il resto nulla di più di una serata che, lo ripetiamo, non ci è sembrata tra le migliori. Salvino Cavallaro

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