Mentre l’Inter allunga in Campionato, emerge sempre più il vuoto cosmico della Juventus.

L’Inter è in salute. Non accusa la stanchezza e, consapevole della propria forza, vince meritatamente a Bergamo contro una Atalanta che non è stata all’altezza della situazione. La squadra di Simone Inzaghi gioca a memoria, forte dei suoi meccanismi automatici tra difesa, centrocampo e attacco e dove l’interscambiabilita’ dei ruoli non produce difficoltà alla fluidità delle azioni. C’è armonia nel gioco di squadra dell’Inter e consapevolezza nell’intendere che il raggiungimento del “poker” sia un fatto possibile, reale e non solo pensato con l’ausilio del sogno. L’Atalanta di Gasperini, espulso dall’arbitro per proteste, non è stata in grado di impensierire la squadra di Inzaghi se non all’avvio di gara, quando si è notata una certa consapevolezza di giocare in casa e cercare di usare questo vantaggio teorico in più. Ma non c’è stato nulla da fare, l’Inter è più forte mentalmente nei suoi vari reparti e il risultato di due gol a zero a suo favore, con le reti di Carlos Augusto e Lautaro Martines, non fa una piega. Altro scenario abbiamo visto a Firenze, dove quella che fu una volta la Juventus ha mostrato un vuoto cosmico di idee, di gioco, di carattere, di squadra, di società che, lo ripetiamo ancora una volta, è inesistente. Una scoppola mortificante che si traduce in sette gol subiti in due partite e una assoluta mancanza di reazione che la dice tutta di quella che una volta si chiamava Juventus. In tutto questo bisogna dare merito alla Fiorentina apparsa grintosa e desiderosa di uscire dal periodo di risultati negativi, proprio da un confronto che per Firenze e i fiorentini rappresenta essere la partita dell’anno. E intanto Giuntoli, (udite, udite) presentatosi davanti alle telecamere alla fine della disfatta della Juventus, annuncia che si continuerà con Thiago Motta, cercando di capire con i giocatori che cosa stia succedendo nell’ambito della squadra e dello spogliatoio. Tutto ciò ci sembra francamente ipocrisia allo stato puro, un paravento falso per nascondere tutto ciò che nella Juventus è evidente agli occhi di tutti, e cioè la mancanza di competenza degli uomini al vertice della società. È vero, sono I giocatori che vanno in campo, è l’allenatore che li prepara durante gli allenamenti della settimana, ma chi li ha scelti? Chi ha mandato via in malo modo giocatori ancora utili alla causa della Juventus come, Chiesa, Danilo, Kean, Fagioli, Szczesny e altri, con la scusa di dire che non facevano parte del nuovo progetto Juve? Chi ha acquistato a caro prezzo giocatori come Koopmeiners e compagni? Giuntoli che non è Marotta! Dunque, basta poco per distruggere un giocattolo che negli anni ha costruito la sua storia attraverso personaggi di ben altre qualità professionali. La Juve di oggi è una barca senza remi in un mare in tempesta. Detto questo, volgiamo brevemente lo sguardo all’attesa partita del Campionato di Eccellenza, Milazzo-Vittoria. Il risultato di 0 a 0 non è un brutto risultato per le due squadre ai fini della classifica. Tuttavia, se per i mamertini si può parlare di mezza delusione per non avere conquistato i tre punti, soprattutto nel primo tempo, per il Vittoria è motivo di soddisfazione per avere pareggiato in casa della prima in classifica e restare nei piani alti. Dunque, nulla di deciso ancora per la promozione diretta che, pensiamo, si protrarrà fino all’ultimo minuto dell’ultima gara.

Salvino Cavallaro

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