L’universo Juve e la consapevolezza di non essere infallibili.

Errori che si pagano e non hanno la facilità di essere riparati con l’immissione di nuovi fondi economici nelle casse della società. Il fatto che la Juventus si senta protetta dal punto di vista economico dalla Exor, la holding finanziaria olandese controllata dalla famiglia Agnelli, non pregiudica l’idea di riparare gravi errori di amministrazione. Diciamo questo perché ci sembra che l’errore marchiano di John Elkann, presidente della Exor, che ha scelto Cristiano Giuntoli per aprire il nuovo ciclo della Juventus abbia gravi responsabilità, soprattutto nell’avergli dato carta bianca in maniera incondizionata. Un rischio notevole da parte dei vertici della Juventus che ora, alla luce di quanto accaduto nell’ambito tecnico della società più scudettata d’Italia, ha grandi colpe di impreparazione e deleghe date per non potere far fronte in maniera diretta alle varie gestioni date dalla presidenza di Stellantis, Exor, Ferrari e Juventus. Non esiste da nessuna parte che un presidente di tante società debba delegare e poi disinteressarsi degli sviluppi delle società di appartenenza. È un rischio. E questo rischio è chiaro che si traduca nella situazione attuale della Juventus che ha buttato via oltre 250 milioni di euro per ricostruire un ciclo che, strada facendo, ha messo a fuoco gravi errori da fallimento del progetto. Secondo noi, nasce da qui l’errore. Delegare, o meglio, affidarsi a una sola figura, senza avere il tempo di seguirla in qualche modo per ciò che sta facendo, se non rendicontando la spesa economica con l’apparente risparmio sui contratti ai giocatori, senza preoccuparsi del progetto tecnico che per l’universo Juve significa centrare obiettivi importanti dal punto di vista delle vittorie e di conseguenza delle entrate in bilancio, non va bene. Ma la squadra, l’allenatore e il settore tecnico della Prima Squadra della Juventus non ha funzionato, al punto che a nove partite dalla conclusione del campionato i bianconeri si trovano ad avere fallito tutti i programmi stabiliti a inizio stagione, con la sola esile speranza di entrare a far parte delle prime quattro squadre che andranno in Champions il prossimo anno. E mentre la totale confusione regna sovrana alla Continassa con l’allontanamento di Thiago Motta e l’entrata temporanea di Igor Thudor per salvare in extremis il salvabile, ci chiediamo cosa potrà succedere nell’ambito di questa società che una volta aveva lo “stile Juventus” e l’emblema di quel detto antico che si legge all’entrata del museo della Vecchia Signora d’Italia:”Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” di bonipertiana memoria. Già, Giampiero Boniperti, braccio destro dell’Avvocato Gianni Agnelli. E se Alex Del Piero avesse presto quel ruolo nell’ambito della società?

Salvino Cavallaro

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