“Catania merita di più: il PD alza la voce sul futuro della città”

Si è svolto lo scorso 20 giugno, nella Sala consiliare di Palazzo degli Elefanti, il quarto incontro del ciclo dedicato al Piano Urbanistico Generale, organizzato da Officina Democratica. Tema centrale della giornata: la 1° Municipalità.

A fare gli onori di casa è stato l’ex assessore Saro D’Agata, oggi anima del confronto civico sui temi urbani, che ha coordinato con rigore e passione un dibattito acceso e ricco di contenuti. L’intervento di apertura è spettato a Giulia De Iorio, segretaria del circolo PD Catania Centro, che ha delineato con chiarezza la proposta politica del Partito Democratico per il PUG: stop al consumo di suolo, riqualificazione del patrimonio edilizio dismesso, abbattimento delle barriere architettoniche, mobilità dolce e sostenibile, cintura verde urbana e valorizzazione dell’identità culturale della città.

Una visione, sì. Ma concreta. Eppure, l’ingegnere Biagio Bisignani, direttore di URB@MET e volto tecnico dell’Amministrazione (al quale viene ringraziato per essersi reso disponibile al confronto, pur immaginando che il clima sarebbero stato caldo), ha bollato la proposta come «troppo generica e visionaria». La replica non si è fatta attendere: architetti, tecnici e rappresentanti delle associazioni che operano sul territorio della 1°municipalità hanno rispedito al mittente le critiche, denunciando l’assenza di un vero metodo partecipativo nella costruzione del PUG.

L’architetto Mario Caruso ha ricordato l’esempio virtuoso di Parma e Curitiba, suggerendo l’istituzione di una consulta permanente. L’architetto Igor Nastasi ha parlato apertamente di «partecipazione tradita», evocando i fantasmi dell’edilizia abusiva mai affrontata. Nino Bellia, dell’Osservatorio Urbano, ha ribadito la necessità di «interventare» — inventare e intervenire — per una città a misura di cittadino.

Significativo in questo senso anche l’intervento di Giusy Milazzo, Segretaria regionale del SUNIA rafforzato da quello di Aurelio Di Fato (Officina Democratica), che ha introdotto un tema spesso ignorato: l’overtourism e il conseguente spopolamento del centro storico. Una città che espelle i suoi abitanti per far spazio a un turismo incontrollato è una città che smarrisce la propria anima. Una denuncia che ha trovato risonanza nell’assemblea e che rafforza la richiesta di un PUG più attento alla tenuta sociale dei quartieri.

Emblematico lo scontro su Corso dei Martiri, dove Mario Spampinato, dell’associazione Volere la luna, ha denunciato l’assenza di progettualità da parte del Comune in una zona oggi abitata in larga parte da famiglie nordafricane. «Abbiamo presentato decine di proposte, tutte ignorate», ha affermato. Stesso scenario per il porto: il dibattito pubblico è partito a marzo 2025, ben oltre la scadenza fissata a dicembre 2024.

Il confronto ha reso evidente una polarizzazione ormai insanabile. Da un lato, il Partito Democratico, le associazioni, i tecnici e i cittadini che chiedono una visione, una strategia, un futuro. Dall’altro, un’Amministrazione che balbetta risposte, rifiuta il confronto e si rifugia dietro al tecnicismo per mascherare l’assenza di coraggio politico.

È ora di dirlo chiaramente: Catania merita di più. Merita una pianificazione che ascolti davvero, che non abbia paura di scegliere, che non deleghi al caso o alla rendita urbana il destino della città. Il PD continuerà a esserci, in ogni quartiere, in ogni assemblea, in ogni spazio pubblico dove si costruisce il futuro. Perché una città che esclude, che svuota il centro, che ignora chi la abita davvero, non è una città: è un’occasione sprecata. E noi non intendiamo sprecarla.

A breve verranno comunicate le date dei prossimi incontri che si terranno presso il quinto e il sesto municipio.

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