SCIOPERO AD HOLLYWOOD, COSA STA SUCCEDENDO?

In questi giorni sta tenendo banco ad Hollywood lo sciopero degli attori indetto dal sindacato di categoria, Sag-Aftra, in concomitanza con quello degli sceneggiatori. Si prevede che lo sciopero possa protrarsi per mesi, con conseguenti rimandi o cancellazioni di molti film. Ma quali sono le richieste degli attori che hanno portato a questa protesta?
Il sindacato degli attori coinvolge non solo le grandi star di Hollywood, ma anche gli iscritti al sindacato che hanno interpretato piccoli ruoli o comparse, nonché coloro che aspirano a una carriera nel settore. Un punto cruciale riguarda i compensi per i diritti d’autore. In passato, gli scrittori ricevevano un compenso ogni volta che un film veniva trasmesso in televisione. Tuttavia, con l’avvento dello streaming, i guadagni si sono significativamente ridotti poiché gli Studios hanno resistito all’idea di valutare le visualizzazioni attraverso una società esterna e imparziale. Mentre questa pratica è già regolamentata nel contesto cinematografico, il contesto cambia quando si parla delle piattaforme di streaming. Il precedente contratto risale agli anni ’60, quando ancora non esistevano piattaforme come Netflix e altre. Il sindacato chiede che vengano pagate le royalties agli attori in base agli ascolti registrati dai contenuti presenti sulle piattaforme, anche se spesso queste piattaforme sono riluttanti a condividere tali informazioni. Inoltre, la Sag-Aftra sta richiedendo un aumento del salario minimo, un miglioramento dei contributi per la pensione e una migliore copertura assicurativa per le spese mediche.
Un’altra richiesta riguarda l’intelligenza artificiale (IA), un argomento che è stato al centro dello sciopero:gli studios vogliono utilizzare le facce digitalizzate degli attori senza pagare i diritti a chi possiede effettivamente quelle immagini, o meglio, pagandone solo come se fosse una giornata lavorativa e in caso usarle anche a posteriori (quindi anche dopo un possibile decesso) senza quindi che l’attore sappia o dia il suo consenso per apparire in una determinata pellicola. È assolutamente necessaria dunque una regolamentazione sull’utilizzo delle IA nel settore audiovisivo, affinché non sostituiscano completamente gli attori reali: questo ricorda in maniera inquietante anche l’episodio della sesta stagione di Black Mirror in cui Salma Hayek si trovava impotente di fronte all’utilizzo della sua versione digitale senza il suo consenso. Anche gli sceneggiatori sono preoccupati dalla possibilità che le nuove forme di automazione sottraggano loro il lavoro e riescano a sostituirsi del tutto all’uomo.
Ci sono delle regole dettate dal sindacato SAG-AFTRA: durante lo sciopero gli attori devono astenersi da una serie di attività, inclusa la recitazione davanti e dietro la telecamera. Ciò significa che non possono recitare, cantare, ballare, partecipare a effetti speciali o a motion capture, fare da controfigure, doppiare o fornire voice over. È vietato anche partecipare a provini, audizioni o negoziare contratti, alla promozione dei loro lavori, (sia sui social media che attraverso interviste) e altre attività promozionali, come servizi fotografici, interviste, tour promozionali, partecipazione a eventi, premi, convention, anteprime e proiezioni speciali.
Le conseguenze di questa protesta sono state significative. Molti film, anche quelli in fase avanzata di produzione, sono stati bloccati a tempo indeterminato. Tra questi ci sono il sequel di “Beetlejuice” diretto da Tim Burton con Michael Keaton, “Deadpool 3”, “Venom 3” e “Mortal Kombat 2”. Anche diverse serie televisive hanno subito sospensioni o cancellazioni, come “Stranger Things” (rinviata al 2027), “Euphoria” (rimandata al 2026), “The Last of Us” (rinviata al 2025) e “Emily in Paris” (rinviata al 2024). Al momento, non ci sono ancora informazioni definitive riguardo alla serie “Mercoledì”. Inoltre, il film “Avatar” è stato rimandato al 2030.
A guidare la protesta c’è Fran Drescher, nota per il suo ruolo nella serie televisiva degli anni ’90 “La Tata”. Dopo un inizio incerto, Drescher è riuscita a ribaltare l’immagine dello sciopero grazie a un discorso appassionato e incendiario in cui ha criticato apertamente i capi degli studios per le loro politiche economiche. Numerose star di Hollywood hanno appoggiato lo sciopero, tra cui Meryl Streep, Jennifer Lawrence, Charlize Theron, Joaquin Phoenix, Jamie Lee Curtis, Olivia Wilde, Ewan McGregor e George Clooney.
Questa protesta si configura come un momento cruciale nell’industria cinematografica di Hollywood, con il potenziale di apportare cambiamenti significativi e promuovere una maggiore equità per gli attori nel settore. Tuttavia, se non si riesce a trovare un compromesso, si potrebbe rischiare anche la possibile morte del cinema per come lo conosciamo fino ad oggi.

Aurora Manzo

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