Da questa settimana, sul sito governativo artbonus.gov.it sarà possibile sostenere i progetti di recupero di alcuni dei principali Beni Culturali della città. Si tratta di un’iniziativa nata dall’Assessore Salvo Presti e dall’Ufficio Europa del dott. Giovanni Mangano a seguito dell’incontro svolto a Roma nei mesi scorsi alla direzione generale del MiBact con la partecipazione dell’On.le Tommaso Currò. Con la misura dell’Art Bonus (Legge n.106 del 29/07/2014 e s.m.i.) è stato introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale.
Infatti, chi effettuerà erogazioni liberali in denaro per il sostegno della Cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta. In sede di conversione della Legge, la misura agevolativa è stata estesa anche alle erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici.
Da qui l’idea, condivisa dal Sindaco Giovanni Formica e dall’assessore ai Lavori Pubblici Ciccio Italiano, di demandare all’architetto Nino Giardina la stesura dei piani di recupero di questa prima parte di Beni – seguiranno nelle prossime settimane altri progetti – tra cui Villa Vaccarino, il Chiostro del Rosario, il Teatro Trifiletti, il Duomo Antico e il Bastione di Santa Maria. Strutture, queste, che a distanza di breve periodo dai restauri, in alcuni casi, hanno presentato da subito significativi limiti fino ad oggi non risolti ma evidenti ai più. Il chiostro della Chiesa del Rosario, ad esempio, risulta restaurato ma privo di impianto di illuminazione che ne consenta l’impiego serale. In pratica, non possono beneficiare del credito d’imposta le erogazioni liberali effettuate in contanti, in quanto non offrono sufficienti garanzie di “tracciabilità”.
“Lo strumento dell’ Art Bonus ha prodotto risultati positivi in diverse realtà italiane del Nord – ha affermato l’Ass.re Salvo Presti – sia nelle grandi città che nella provincia. Sia per monumenti di fama mondiale che per quelli minori ma ugualmente pregevoli. Ed oggi, come è emerso nell’incontro con la dirigente generale del Ministero, rappresenta il canale più immediato per non lasciar morire l’immenso patrimonio italiano. Al Sud invece questa misura finora è stata meno impiegata o comunque poco conosciuta. E’ una forma di mecenatismo del terzo millennio interessante anche per i benefici che può rendere dal punto di vista fiscale alle aziende o ai singoli. Vedremo di organizzare a breve degli incontri tecnici per spiegarne importanza e utilità ai potenziali mecenati. Dal sito governativo sarà sempre possibile visualizzare non solo il piano di recupero del Bene ma anche lo stato di avanzamento delle erogazioni. Nella nostra città il fermento culturale che ruota attorno ai nostri Beni è molto vivo e questo fa ben sperare sulla risposta concreta che i milazzesi sapranno dare affinché il lavoro fatto dagli Uffici non rimanga lettera morta. Dalla grande azienda al singolo offerente, tutti potranno conoscere i nostri meravigliosi luoghi ed aiutarci a salvarli. Milazzo non ha nulla di meno rispetto al resto del patrimonio culturale italiano e come Amministrazione trovo opportuno esperire anche questo percorso.
Giampaolo Petrungaro