Lettere in redazione/ Criticità ospedale, intervento di Simone Magistri

In merito alle recenti dichiarazioni stampa rilasciate dal direttore generale dell’Asp di Messina relativamente alla supposta insussistenza di carenze d’organico presso il presidio ospedaliero di Milazzo, va sottolineato che – come già più volte segnalato – l’attuale dotazione organica risulta assolutamente insufficiente rispetto alle esigenze ed alla domanda dell’utenza, specie presso il Fogliani di Milazzo. Il caso emblematico al riguardo è rappresentato senz’altro dal locale pronto soccorso dove l’elevatissimo numero di accessi non risulta in alcun modo gestibile dal personale attualmente assegnato all’unità operativa, costringendo spesso l’utenza ad estenuanti attese.

Va comunque rilevato come sia lo stesso direttore generale dell’Asp a confermare nella sua nota di riscontro la carenza di personale medico presso i cd ospedali riuniti o “presunti tali”. Rispetto alle previsioni dell’attuale dotazione organica – comunque insufficienti per quanto già chiarito – sussiste infatti una carenza di quattro medici, 215 a fronte dei 219 previsti.

Per quanto attiene poi le giustificazioni in ordine al personale assente per malattia, congedi o altre fattispecie contrattuali, – delle quali comunque andrebbe tenuto conto in sede di programmazione del fabbisogno del personale e di determinazione della dotazione organica – si ritiene che le stesse interessino poco o nulla all’utenza alla quale vanno comunque garantiti i servizi, a prescindere da tali problematiche di esclusiva pertinenza dell’azienda.

Ma la vera criticità, come già segnalato nel documento diffuso nei giorni scorsi dallo scrivente, è più che altro rappresentata dall’attuale fallimentare modello di ospedali riuniti che costringe sovente il personale in servizio presso il nosocomio milazzese – ed in particolare quello in servizio presso le unità di medicina, radiologia, anestesia e rianimazione – ad operare anche presso il presidio di Barcellona, a causa dell’assurdo mantenimento di doppioni di reparti tra i due nosocomi, che, lungi dal garantire un miglioramento dei servizi, determina esclusivamente un’inutile frammentazione dell’offerta sanitaria.

Per quanto attiene infine l’ambulatorio di oncologia medica,previsto e finanziato per tutte le aree ad alto rischio ambientale siciliane con Delibera di Giunta Regionale 327/2013 e con il successivo decreto dell’Assessorato Regionale della salute n.356 del 11 marzo 2014 – dunque ben prima dell’insediamento del dott. Sirna –, si sottolinea come risulta indispensabile incrementare la frequenza delle visite e dei servizi offerti presso il presidio di Milazzo, per le quali, come confermato dalla direzione generale Asp nella nota di replica, i tempi di attesa si attestano vergognosamente intorno ai 200 giorni.

Non risulta infatti senz’altro agevole – come il management Asp ben sa – per un paziente affetto da patologie tumorali residente sul litorale Tirrenico o nell’area Nebroidea raggiungere il nosocomio di Taormina, che è il solo ove allo stato è possibile svolgere una visita, oltre che le terapie oncologiche con tempi di attesa accettabili. E ciò, anche a causa  della mancata attuazione ad oggi – come invero previsto del piano organico degli interventi sanitari nelle aree ad alto rischio ambientale siciliane – del servizio di trasporto dei pazienti dei centri abitati del versante Tirrenico presso l’UOC di Oncologia Medica del P.o. di Taormina.

Alla luce di quanto sopra si auspica pertanto che la direzione generale dell’Asp Messina si attivi quanto prima, come annunciato, per l’invio di altre unità di personale tali da garantire il potenziamento di un servizio, quale l’ambulatorio di oncologia medica, indispensabile, specie per un territorio come quello della Valle del Mela, ove risiede un alto numero di soggetti affetti da patologie tumorali.

Simone Magistri
Consigliere Comunale di Milazzo

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