Gigi Burruano è morto a sessantanove anni. Lo hanno trovato a casa.
Su facebook, Massimo Minutella, ha scritto, tra i primi: “È morto Gigi Burruano. Palermo ha perso un amico che adesso tutti ricorderanno…”. Racconta Minutella: “Ho saputo la notizia da Tony Sperandeo, mentre ero in macchina. Sono distrutto. Gigi era puro come un bambino. Ogni tanto mi capitava di accompagnarlo allo stadio. E rideva, rideva…”.
E in tanti hanno cominciato a ricordarlo: il suo pubblico, quelli che l’hanno ammirato ne ‘I cento passi’, nel ruolo difficile e intimo del papà di Peppino Impastato, quelli che lo conoscevano da certi sottoscala di cabaret oscuri e fantasmagorici, quelli che s’erano innamorati con ‘I Travaglini’ di Salvo Licata, quelli che lo amavano da lontano o da vicino, per le scene che inventava anche con un semplice sguardo.
Ma era soprattutto il palcoscenico il suo luogo elettivo e il consenso delle serie tv – la Piovra su tutti – e dei film (per ‘I cento passi’ aveva ricevuto la nomination del nastro d’argento) non ha cancellato l’impronta originaria di un uomo che amava il contatto con la gente, perché cercava soprattutto le persone, come testimoni e spettatori della sua poliedrica umanità. La sua innocente spudoratezza mancherà molto a Palermo. E ci sarà modo di riparlare della sua poesia. La camera ardente sarà allestita al Teatro Biondo, in attesa dei funerali.