ANNIVERSARIO FESTA DELLA REPUBBLICA

L’occasione della festa della Repubblica viene vissuta da chi, come me allora giovane studente iscritto alla federazione giovanile repubblicana partecipò alla battaglia referendaria : Repubblica o Monarchia,senza retorica ma come momento di riflessione sulla vita della repubblica in questi settantadue anni.

Una riflessione che partendo dagli ideali che ci animarono in quei giorni si soffermi a considerare se sono stati realizzati o se la meta che ci eravamo prefissi è prossima o lontana.

Per un quadro ben preciso della situazione è bene ricordare agli immemori quale era la situazione nazionale :

Appena un anno prima era finita una guerra che aveva seminato lutti ed immense distruzioni.

Una guerra che dopo l’armistizio senza condizioni dell’8 settembre 1943 era continuata,per circa due anni, contro gli ex alleati ed aveva visto il territorio nazionale diviso in due Stati in lotta

(la monarchia dei Savoia al Sud contro la Repubblica sociale di Mussolini al nord che era appoggiata dai nazisti).

Con il voto del 2 giugno 1946 si è compiuta una rivoluzione indolore con il passaggio da sudditi a cittadini.

Una rivoluzione indolore segno di grande civiltà e tolleranza dei vincitori. Cosa però interpretata spesso come segno di debolezza dai vinti,molti dei quali erano abituati ed educati alla intolleranza e alla prepotenza.

La repubblica ha assicurato settantadue anni  di pace che mai aveva avuto il nostro paese e si è prodigata a contribuire ad assicurare la pace anche fuori dai confini nazionali.

L’Italia in tutti questi anni ha ricostruito il paese ed ha avuto un grande progresso civile ed economico e la differenza tra il 1946 ed oggi è notevolissima.

Però la Giustizia Sociale che sognavamo non si è realizzata perché vi è molta disoccupazione,molto precariato e sottoccupazione. Cose molto mortificanti perché chi è in cerca di lavoro spesso subisce umiliazioni.

La dignità del lavoro non ha ottenuto il posto che le compete e che è sancito  nel primo articolo della Costituzione che recita:”L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.”

Il cammino che ci eravamo prefisso in quei giorni è stato ritardato perché, forse anche per scenari internazionali, hanno avuto la maggioranza fin dall’inizio del cammino i moderati che spesso hanno agito come forza frenante.

L’anniversario quest’anno ricorre dopo il tentativo di coinvolgere il Capo dello Stato,Suprema

Magistratura della Repubblica,in polemiche che danneggiano l’immagine ed il prestigio del paese.

Ritengo sia doveroso di ogni buon italiano manifestare solidarietà al nostro Presidente che con grande serenità ed imparzialità assolve ad un compito delicatissimo ed augurarsi che gli ideali di sviluppo,di crescita economica e di maggiore democrazia partecipativa del paese abbiano il sopravvento sul particolarismo,sui campanilismi,sui piccoli calcoli politici limitati ai soli problemi della giornata per tornare a guardare lontano per un paese più giusto perché tutti abbiamo il dovere di consegnare ai nostri figli un paese migliore.

W la Repubblica Italiana !

Luigi Celebre 

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