Enrico Bambara. C’eravamo occupati di lui in queste pagine del giornale, in occasione della sua esperienza studio fatta negli Stati Uniti d’America. Un periodo non portato completamente a termine a causa del Covid 19, il quale ha anticipato il suo ritorno in Italia. Fisicamente forte, corpo ben formato dalla muscolatura armonica di chi fa nuoto fin da bambino a buoni livelli, Enrico Bambara nasce, vive e studia a Catania. Da qualche anno è uno dei componenti importanti della squadra di pallanuoto dell’Associazione Sportiva Nuoto Catania. Ottimi i suoi risultati sportivi che ben si intersecano a quelli ottenuti fino a oggi dagli studi. Oggi, assieme ad altri 25 nuotatori ha partecipato alla Traversata dello Stretto di Messina posizionandosi al 2° posto. Ma non è certo questo il punto nevralgico della sua partecipazione a un evento sportivo che possiamo considerare come l’emozione di una gara in cui ci si mette a confronto con se stessi. Un connubio tra forza fisica e mentale che dà la dimensione effettiva di una maturazione personale che, alla sua giovane età, sa di autostima. Sì, proprio quell’autostima che è il motore della vita, la benzina che ti permettere di emergere, di scrivere la propria storia tra le pagine da raccontare un giorno ai propri figli. La Traversata dello Stretto, che si svolge dal 1954 da Punta Faro (Me) a Villa San Giovanni (RC) è la gara di nuoto che per eccellenza è considerata una conquista già nell’aver partecipato, figuriamoci poi se giungi alla meta conquistando le prime posizioni. “Questa non è una gara, è una vera emozione”, è la frase scaturita da uno dei concorrenti che allo stremo delle forze fisiche e dopo avere ultimato la gara, ha manifestato tutto il suo sentimento verso una competizione dura, difficile per le note correnti da superare nello Stretto di Sicilia, ma assolutamente appagante per soddisfazione personale. Ebbene, crediamo proprio che anche Enrico Bambara abbia provato in cuor suo questo sentimento, nell’aver vissuto i brividi di un’esperienza unica e ci auguriamo per lui ancora ripetibile.
Salvino Cavallaro