“Lu Cuntu”, il libro di Valeria Tiesi. E’ il racconto di storie di Sicilia, tra cultura e lotte per la sopravvivenza.

Storie di Sicilia raccontate da Zonna Peppa, che dà voce a tutti tramite il ricordo di storie di lotte per la sopravvivenza, di donne forti e determinate. “Sono storie di vita, di donne e di uomini, di bambini, di vecchi; storie di popolo. Che pure la Storia si vergogna di raccontare”. Giuseppa sembra essere senza pietà ed è indiscutibilmente una criminale ma protegge i più deboli e cerca un senso, a modo suo, nelle cose della vita. “Brigantesse ne sono esistite pochissime, lei fu una di quelle. Il suo cuore conobbe la nostalgia….il dolore. Ma anche la rabbia e la crudeltà. Come il cuore di tutte le brigantesse di oggi, che come lei non si sono piegate”. “Le storie di Zonna Peppa non sono facili da ascoltare, sono vento freddo che ti taglia la faccia, sono per loro natura prive di commozione, ma la generano”.

Questo è quanto si legge in riferimento al libro di Valeria Tiesi intitolato – “Lu Cuntu”edito dal Gruppo Albatros Il Filo, presentato giovedì 4 novembre 2021 al Caffè Letterario TOTU’ di Milazzo. Da lontano ho seguito attentamente l’interessante video della presentazione del libro esposto dal Dr, Attilio Andriolo, il quale ha moderato l’evento culturale intervistando l’autrice Valeria Tiesi. Ebbene, nello scorrere delle immagini riprodotte dall’esaustivo video dell’incontro, ho avuto modo di apprezzare non solo la qualità dell’intervista ma, soprattutto, la sicurezza e la determinazione con la quale Valeria Tiesi ha saputo rispondere a ogni domanda, narrando la Sicilia in tutta la sua storia, la cultura, le lotte per la sopravvivenza, i volti di uomini e, soprattutto, di donne “Brigantesse” descritte come sesso forte. Un’immagine del sesso femminile che va oltre ogni stereotipata figura di donna sicula tutta dedita al marito e alla famiglia. E se parliamo della lontana ambientazione storica in cui questo racconto ne riferisce le guerre. le storie delle varie lotte per la sopravvivenza (anche delle donne raccoglitrici di gelsomini della Milazzo di allora, le quali hanno rivendicato per lungo tempo i loro diritti di lavoratrici) ebbene, ci si confronta con una realtà femminile di oggi che fa pensare come già allora ci fosse insita tutta la forza di un sesso che è tutto tranne che debole. Ma scorrendo le pagine del libro c’è tutta la forza dell’autrice che mette in risalto anche la contraddizione di essere siciliani, di essere famiglia, di amare l’opulenza che quasi nasconde la fame di un tempo. Radici culturali che fanno emergere anche l’altra faccia della Sicilia, e cioè quel “veleno” (così l’ha definito Valeria Tiesi) che si contrappone ad una sicilianità fatta di ospitalità, generosità e grandissimo senso della famiglia. Un rovescio della medaglia che fa parte della cultura, delle radici, della storia di una terra orgogliosa che negli anni ha saputo soffrire le macroscopiche iniquità della politica tra Nord e Sud d’Italia. “Lu Cuntu” è dunque la narrazione di tanti fatti storici e sociali di un tempo siciliano anche assai lontano, capace di intersecarsi ad un ”oggi” che sembra quasi essersi collegato con il filo diretto di “ieri”. E’ la capacità descrittiva di Valeria Tiesi che, se non erro, si è misurata con la sua prima opera letteraria in cui si percepisce il tratto di una figura preparata, decisa e, soprattutto, desiderosa di continuare ad incrementare la sua collana di libri di successo.

Salvino Cavallaro               

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