La guerra e l’insostenibile leggerezza dell’uomo

“Le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza conoscersi, per gli interessi di persone che si conoscono ma non si uccidono” – Pablo Neruda –

In questo tempo oscurantista in cui spesso cadiamo in lunghi momenti di riflessione, mi sorge sempre più il dubbio su quante siano veramente le persone al comando del mondo a difendere l’umanità contro tutto e tutti, prima ancora dei propri interessi personali. Siamo nell’era dei grandi paroloni, della facile retorica e di quella ricerca dell’apparenza che è pura ipocrisia. Apparire senza mai essere. La guerra, poi, è la cartina tornasole di ciò che l’uomo è veramente nel suo essere più profondo, e cioè qualcosa di difficile da potere definire come essere umano. Sono i lunghi momenti che lasciano spazio a tanti “perché” talora pure senza risposta, ma che non smettono mai di frullarci in testa quando la guerra ci offre crude e strazianti immagini di momenti bellici sanguinosi e carichi di odio. Sì, proprio così. L’eterna diatriba tra odio e amore che non smette mai di esserci finché ci sarà vita, finché ci saranno gli uomini che della vita stessa sono giudici del destino dei suoi simili, mettendoli apertamente gli uni contro gli altri per il proprio interesse di supremazia. E dice bene Pablo Neruda quando scrive che le guerre sono fatte da persone che si uccidono senza neppure conoscersi per gli interessi di altri che si conoscono ma non si uccidono. E’ la pura verità che stiamo verificando proprio in questo tempo di guerra tra Russia e Ucraina, tra Putin e uno Zelensky ingiustamente attaccato con la sua patria terra per avere il “torto” di non assoggettarsi al volere dittatoriale russo e di avere scelto ormai da tanti anni la strada della democrazia più consona alla politica europea. E per questo stanno pagando i civili in uno scempio di umanità che fa rabbrividire per odio verso bambini malati, vecchi sofferenti, donne che schivando bombe e mitragliatrici difendono con i denti la vita dei propri bimbi che portano in grembo. E allora mi viene da pensare come ci si possa abbandonare a così tanta crudeltà senza l’ausilio del cervello, del cuore e dell’anima, tutti organi e spirito che fanno parte della persona. E mi chiedo se è più importante la vita o la libertà, in un contesto di guerra come quella che sta vivendo oggi l’Ucraina sotto i continui attacchi della Russia di Putin. Fermare questo assurdo conflitto bellico è quello che il mondo vuole. Fermarsi prima che sia troppo tardi, senza vinti né vincitori, addivenendo al dialogo e a quella diplomazia in cui si pattuiscono accordi in cui l’uno deve essere disposto a perdere qualcosa per l’altro in nome delle tante vite umane. Dream, questo è ciò che vogliamo si avveri oggi. In nome dell’umanità. Fermate la guerra!

Salvino Cavallaro           

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